Aggressione alle volontarie che si prendono cura dei gatti randagi a Sassari

La denuncia delle volontarie delle colonie feline di Sassari.

Gatti nel mirino tra le vie del quartiere Cappuccini a Sassari. Due episodi, denunciati da chi si occupa delle colonie feline, raccontano di un crescente clima d’intolleranza verso i mici della zona. “Il 24 agosto – riferisce Maria Vittoria Conconi, attivista Lav, e tra le referenti delle colonie – due volontarie sono state aggredite verbalmente in via Principessa Iolanda da alcuni residenti e accusate di sporcare e allevare gatti”. Di recente, anche la stessa Conconi ha ricevuto un attacco simile in via Alagon e, così come alle colleghe, le è stato chiesto di dare le proprie generalità.

Una pretesa irricevibile considerato tra l’altro, come spiega l’attivista Lav, che le colonie feline, per definizione uno “spazio dove ci sono almeno due gatti liberi”, sono riconosciute dal Comune e regolate dalle legge quadro nazionale 281 del 1991. Tutto legale quindi ma non per chi mal tollera i gatti e minaccia, è sempre la Conconi a raccontarlo, di “farli sparire.” E in effetti, sui trenta animali della piccola truppa a quattro zampe, di uno, Zatuna, si sono perse le tracce mentre Zoppas, l’altro desaparecido, è riapparso ieri. Forse è solo un caso ma permane il timore di un accanimento mirato, aggravato peraltro dalle voci che si rincorrono sulla volontà di utilizzare esche avvelenate per risolvere quello che, per qualcuno, è un “problema”: “È già successo in via Savoia e potrebbe riaccadere.”

Ma perché tanto accanimento? “Sostengono che i gatti deturpano il decoro urbano e sporcano”. Gli avanzi di cibo farebbero poi da calamita per gabbiani, cornacchie e piccioni: “Noi però portiamo da mangiare e ritiriamo le ciotole appena finiscono”. L’attivismo delle cinque volontarie, che le ha portate anche a entrare nel circuito di Ats veterinaria, si estende poi alla microchippatura, alle cure veterinarie e alla sterilizzazione dei felini. “Tutto a nostre spese”, chiarisce Maria Vittoria Conconi, che, insieme alle sodali, ha lanciato “Operazione gatto” che, oltre ai precedenti obiettivi, si propone anche di far adottare gli animali. Tutti sforzi che, ci si augura, contribuiscano a ristabilire un rapporto di buon vicinato tra alcuni residenti del quartiere Cappuccini e i mici.

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