Gavinuccio Canu non si trova da una settimana. La ricostruzione di quel che è successo fatta dagli amici.
Sono trascorsi sette giorni dalla scomparsa di Gavinuccio Canu, il cantante di Li Punti di cui non si hanno più notizie dalle 17.40 dello scorso 8 febbraio. A parlare sono i suoi amici di vecchia data, come Francesco. “Lo hanno visto per l’ultima volta a Sassari – dichiara – camminare da viale San Pietro verso Piandanna”.
È la moglie di un parente dell’artista a riconoscerlo ma anche a registrare un atteggiamento anomalo nell’uomo, descritto con “petto in fuori, sguardo adirato”, che non è familiare alla persona conosciuta da tutti. Il fiuto di un cane molecolare, impiegato dalla polizia per le ricerche, conferma poi il passaggio di Canu abbaiando in prossimità di un muretto sulla strada e della fermata dell’autobus, mezzo che, non avendo patente, Gavinuccio prendeva spesso. Tra l’altro a Sassari ci era arrivato con il passaggio di un amico a cui aveva parlato di progetti da realizzare a breve. Nulla lascia quindi presagire un gesto estremo. “E’ una delle persone – interviene Matteo, un altro amico – più positive e solari che abbia mai conosciuto. In trent’anni di frequentazione è capitato che alcuni conoscenti si togliessero la vita. E lui non poteva accettarlo”.
Martedì scorso Gavinuccio Canu doveva andare a Sassari, ci viene riferito, per fare una visita medica. Da qualche tempo manifestava dei problemi fisici. “Un dolore alla gola – conferma Francesco – curato con cortisone e antibiotici”. Nei vocali dei giorni precedenti alla scomparsa si nota una certa difficoltà a pronunciare la “r” che si imputa a un problema a un dente o alla lingua. Lui stesso, “che non beveva né fumava né tanto meno faceva uso di droghe”, sdrammatizzava: “Ci diceva scherzando che non avrebbe fatto la fine di Jacques Brel (chansonnier francese morto di cancro a 49 anni)”. D’altra parte non era persona incline a depressione. “Tutt’altro – aggiunge l’amico – quando sono stato male è stato lui a tirarmi su organizzando un concerto. Da poco mi ha dato delle basi da suonare al prossimo previsto proprio in questi giorni. Era entusiasta”.
Ma adesso, dopo una settimana di ricerche, delle forze dell’ordine e degli amici, dell’arrivo di una troupe di ‘Chi l’ha visto’ rimasta a Sassari nello scorso weekend, ci si chiede cosa sia successo. “Tutti abbiamo la sensazione – pensa Matteo – che sia accaduto qualcosa martedì. Speriamo che si trovi da qualche parte, coperto da qualcuno”. Ci sono i dettagli inspiegabili, come l’avvistamento a Bancali alle 15 di una settimana fa con un fagotto o l’improvviso cambio di abitudini che, nel fine settimana precedente alla sparizione, non l’ha fatto andare all’edicola come sempre faceva. “In questo momento – riflette Francesco – siamo tutti criminologi, investigatori, psicologi…”. “Ma ci sfugge comunque tutto” – conclude Matteo. L’unica certezza è che bisogna continuare a cercare Gavinuccio Canu.