Eletto ieri dal consiglio comunale Gianfranco Favini come nuovo garante dei detenuti di Sassari.
Gianfranco Favini è il nuovo garante dei detenuti di Sassari. Ieri in consiglio comunale la fumata bianca sul suo nome alla terza votazione con venti preferenze, sette schede bianche e due nulle. “Sono contento – dichiara a caldo Favini, ex tributarista, docente di economia aziendale e vicepresidente della Commissione disabilità cittadina – mi metterò a disposizione delle persone che hanno necessità”.
Pur non avendo nessuna esperienza precedente coi carcerati, nel curriculum del 74enne è lungo l’elenco di iniziative nel campo del volontariato: “Ho cominciato con Padre Morittu nel 1982 – ci spiega – nella comunità di S’Aspru. È stata la mia più grande soddisfazione di vita aiutare i ragazzi a uscire dalla tossicodipendenza”.
Il programma del neo-garante è chiaro: “Voglio fare molta cultura perché ritengo sia fonte di apertura mentale”. Un riscatto nella formazione che va di pari passo con “la ricerca del rapporto empatico coi detenuti senza mai perdere il sorriso”. Quanto al suo predecessore, Antonello Unida, “licenziato” dall’aula consiliare e in particolare dal sindaco per le sue posizioni no-vax, Favini fa un passo indietro: “Non conosco chi è venuto prima. Quello che so l’ho appreso dai giornali e non mi permetto di dare giudizi”.
No comment anche su quei nove voti a sfavore nella consultazione di ieri: “Non faccio politica. Sono al di sopra delle parti”. L’incarico di cui è stato appena rivestito non contempla compensi e nemmeno rimborsi spese. Puro volontariato insomma come quello che l’ex professore compie dagli anni 90 all’ospedale San Camillo con l’Associazione Alzheimer Sassari di cui è presidente. Il pensiero ritorna infine alle persone private della libertà: “Starò loro vicino. Con Padre Morittu ho scoperto una vocazione francescana che mi porta a sostenere coloro che soffrono senza mai condannarli. Perché per me è sempre valido quello che ha detto Papa Francesco: ‘Nessuno può giudicare gli altri‘”.