Giornata contro la violenza sulle donne, la cerimonia del Comune di Sassari

La cerimonia a Palazzo Ducale.

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comune di Sassari ha organizzato una breve quanto significativa cerimonia nella sala del Consiglio di Palazzo Ducale. Il presidente Maurilio Murru, proseguendo il progetto “Non solo un Giorno” iniziato un anno fa, ha previsto un momento di riflessione per testimoniare l’impegno costante dell’Amministrazione contro il fenomeno dei femminicidi e dei maltrattamenti, anche psicologici, sulle donne.

Violenze sulle donne, a Sassari aumentano i reati e le richieste di aiuto

A causa delle norme di contrasto al diffondersi del coronavirus, non è stato possibile aprire la cerimonia al pubblico, ma il Comune non ha voluto rinunciare a porre l’attenzione su questa tragedia che anche oggi conta due vittime in Italia. Presente la sedia rossa, che ricorda tutte le donne vittime di ogni genere di violenza.

Dopo gli interventi in apertura del sindaco Gian Vittorio Campus, del presidente del Consiglio Maurilio Murru e dell’assessore ai Servizi sociali Antonello Sassu, Pietrina Carrucciu, operatrice in una delle numerose case protette gestite dalla Congregazione Figlie della Carità, ha raccontato la sua esperienza con le vittime di tratta, e di sfruttamento sessuale, lavorativo, dell’accattonaggio fino ai matrimoni combinati. In pochi minuti ha condensato storie di indescrivibili soprusi, dall’inferno libico, alle giovani comprate nei Paesi del Nord Africa per essere rivendute in piccoli paesini sardi, così come dall’Est Europa.

Bibiana Pala, in rappresentanza della Questura di Sassari, ha invitato a scaricare la app gratuita youpol che consente di denunciare anonimamente le violenze: sarà poi il gps a svelare la posizione della vittima. La dirigente ha sottolineato come, se da un parte c’è stata un’imponente evoluzione normativa per la soppressione dei reati di genere, dall’altra non c’è stata la stessa crescita mentale nella società, dove una vittima di violenza è ancora giudicata e soprattutto allontanata dalla comunità. Bibiana Pala ha ricordato ancora una volta come la maggior parte delle violenze di genere avvenga dentro le mura domestiche e come durante il lockdown la app youpol abbia consentito di mettere in sicurezza più di 600 donne in tutta Italia.

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