I gruppi folk di Sassari: “Fateci continuare la tradizione”

L’appello dei gruppi folk di Sassari.

Alcuni gruppi folk di Sassari si sentono emarginati dall’amministrazione comunale. Questo malcontento era emerso ancora più forte nella settimana precedente alla Cavalcata Sarda, quando i musicisti locali avevano l’usanza di esibirsi in collaborazione con l’Azienda di Soggiorno di Sassari. Tuttavia, la direzione artistica è stata affidata a Giuliano Marongiu, e i gruppi folk si sentono messi da parte, o meglio considerati solo quando le loro esibizioni erano gratuite. Questa situazione perdura da ben 5 anni, durante i quali nessuno sembra essersi accorto della loro esistenza.

I gruppi rivendicano gli spazi che gli sono stati tolti, e sono pronti a riesibirsi il prossimo 5, 11 e 16 agosto, date che erano state loro tolte. Inoltre, lamentano la mancanza di iniziative culturali come quelle promosse dal compianto Giovannino Giordo.

“Per 15 anni abbiamo dedicato il nostro tempo alla beneficenza, supportando organizzazioni come Telethon, Aido, associazioni che lottano contro la fibrosi cistica e la sclerosi multipla. Oggi nessuno dall’amministrazione si ricorda di noi”, afferma Luciano Galleri dell’associazione “Lu camminu di la vidda“.

Subito dopo la pandemia, i gruppi folk avevano cercato di inventare manifestazioni di interesse culturale. Tuttavia, forse per ignoranza, qualcuno aveva proposto di ricordare Giovannino Giordo. Ipotesi rispedita al mittente, visto che da sempre il cantante più amato dai sassaresi preferiva il quartiere di Latte Dolce.

“Sassari vanta talentuosi presentatori e artisti come Anna Rita Oggiano e Umberto Graziano, che meriterebbero maggiore valorizzazione. Tuttavia, sembra che nessuno li noti, così come accade per noi che manteniamo viva la tradizione folk di Sassari. Il nostro prossimo obiettivo è riprendere i memorial dedicati a grandi artisti come Giuseppe Piras e Ginetto Ruzzetta“, riprende Galleri.

Nel frattempo i gruppi musicali di Sassari, in sinergia con l’associazione folk Sardegna, vogliono continuare la tradizione musicale nata negli anni ’70 e trasmetterla alle generazioni future, chiedendo di ottenere più spazi e attenzione.

“Riteniamo fondamentale preservare questo patrimonio culturale e, per farlo, necessitiamo di maggiori spazi e di una più attenta considerazione. Crediamo che un maggiore supporto e visibilità ci permetteranno di mantenere viva questa importante eredità. Così da coinvolgere sempre più persone nella nostra passione per la musica e la cultura locale”, conclude Giuseppe Piroddu dell’associazione folk Sardegna.

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