Inferno a Bancali per un detenuto, la Garante: “Interventi urgenti, non si può aspettare”

La Garante dei detenuti ha già segnalato i gravi problemi di salute di un ospite di Bancali

“Quando l’ho visto, sono rimasta impressionata”, la Garante dei detenuti ha già segnalato invano i problemi di un uomo a Bancali. In cella da un anno, con altri tre da affrontare, c’è un padre di famiglia con un bozzo in testa che continua a crescere. La moglie ha lanciato l’allarme sulle sue condizioni perché il dolore insopportabile l’ha spinto a tentare il suicidio. Non un gesto simbolico per attirare l’attenzione: è stato rianimato e salvato per miracolo.

La Garante Irene Testa

“L’ho incontrato e mi ha spiegato che quel bozzo cresce e si riempie di liquido pure come muove il capo. Ha sangue nell’occhio e la sua condizione è drammatica”, spiega Irene Testa, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. “Avevo già segnalato il suo caso, anche al Garante comunale, ma la situazione nel carcere di Bancali è drammatica”. Questo detenuto aspetta di essere operato in un periodo di grande crisi e liste d’attesa per la sanità sarda. “Ma dal carcere non può certo ricorrere a cure private o affrontare la sofferenza, può solo stare qui e aspettare”. Non è di certo l’unico caso di chi si trova in cella con gravi problemi di salute. “C’è un altro detenuto che è entrato a Bancali con le sue gambe e, dopo oltre un anno che aspetta l’intervento, ora si muove in sedia a rotelle – spiega Irene Testa -. Sono situazioni insostenibili”.

Le segnalazioni si rivelano vane, ma c’è una novità che potrebbe smuovere le acque. “Da un po’ di tempo esiste l’Osservatorio sulla sanità penitenziaria in Sardegna, ma mancava la figura del coordinatore – rivela la Garante regionale dei detenuti -. Ora è appena stato nominato e spero che possa mettere mano alle questioni più urgenti”.

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