Ipoteca del fisco annullata dai giudici di Sassari

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La Corte di Giustizia Tributaria di Sassari ha annullato decine di migliaia di euro di tributi poiché mai notificati al contribuente e ordina la cancellazione delle ipoteche. Le associazioni di imprese Unilavoro PMI e Partite Iva Nazionali dichiarano: siamo al fianco del contribuente se vorrà denunciare i fatti alla Corte dei Conti.

Con sentenza n.660/03/2023 i giudici della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sardegna hanno annullato decine di migliaia di euro di pretese fiscali intimate a un contribuente di Sassari e ordinato la cancellazione dell’ipoteca iscritta sui suoi immobili perché “la cartella esattoriale non era mai stata notificata correttamente”. La sentenza pur essendo stata depositata il 13 ottobre scorso è stata segnalata solo in questi giorni poiché risulta passata in giudicato a seguito di mancata impugnazione in Cassazione da parte degli enti.

Il contribuente, difeso in giudizio dall’Avv. Matteo Sances, aveva tentato in tutti i modi di segnalare la palese illegittimità delle pretese ma di fronte alla mancata disponibilità al dialogo da parte dell’Amministrazione non ha potuto fare altro che rivolgersi all’Autorità giudiziaria.

I fatti risalgono addirittura al 2013 quando un imprenditore di Sassari veniva raggiunto da un atto di iscrizione ipotecaria sui suoi immobili da parte dell’allora Equitalia (oggi Agenzia della Riscossione) a seguito del presunto mancato pagamento di tributi per svariate migliaia di euro. Dagli atti processuali emergeva da subito che tale cartella era stata consegnata per errore a un vicino di casa del contribuente ma nonostante ciò l’Amministrazione insisteva nella legittimità della notifica dell’atto esattoriale pur non avendo mai raggiunto il contribuente (che dunque non conosceva neanche la natura delle pretese).

Nonostante la sentenza di primo grado avesse dato ragione al contribuente il concessionario continuava con l’azione giudiziaria proponendo appello.

I giudici della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sardegna, dunque, hanno rigettato l’appello e nuovamente ribadito l’illegittimità delle pretese condannando anche Agenzia Riscossione al pagamento delle spese legali.

In particolare, i giudici precisano che “E’ pacifico – anche in quanto non contestato – che la notifica sia avvenuta nelle mani di una vicina di casa e comunque a persona diversa dal destinatario e che l’Agenzia della Riscossione non abbia completato il procedimento di notificazione con l’invio della raccomandata informativa”.

Sul punto sono intervenuti il Presidente di Partite Iva Nazionali, associazione confederata a Unilavoro PMI, il Dott. Antonio Sorrento, e il Vice Presidente Nazionale Unilavoro PMI , il Dott. Mario Ara per far presente che “Quanto accaduto a questo contribuente evidenzia ancora una volta la totale mancanza di dialogo tra cittadini e Fisco. È assurdo che una volta acclarato che un atto esattoriale è stato inviato alla persona sbagliata il Fisco continui con azioni legali pretestuose costringendo il contribuente a sostenere un processo lungo e costoso; per questo motivo saremo al fianco del contribuente se vorrà avviare l’azione di risarcimento dei danni subiti in questi 10 anni di causa”.

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