Abbattute le liste d’attesa a Sassari.
“Liste d’attesa per le visite specialistiche ospedaliere migliorate del 40% negli ultimi 4 mesi”. È quanto ha assicurato Piero Delogu, nuovo direttore socio sanitario di Sassari, nella giornata di sabato ad Alghero, durante la giornata di aggiornamento organizzata all’Hotel Calabona, dall’ordine dei medici provinciale.
Il corso intitolato “Il territorio del futuro, connessioni e strategia di cura”, ha visto la presenza del sindaco Mario Conoci e dell’assessore regionale alla Sanità Carlo Doria. Nel corso dei lavori, il presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri, Nicola Addis ha ricordato, come sempre, l’obbligo formativo per i medici, fornendo un nuovo dato: “Degli oltre 4.000 medici iscritti nella provincia di Sassari – ha detto Addis – oltre la metà non sono in regola con i crediti per la formazione e questo comporta un grave rischio per i professionisti che dovessero difendersi in tribunale per un contenzioso. Il primo accertamento del giudice è quello di controllare la regolarità dei titoli che ne accertano l’aggiornamento“.
Nel collegamento on line, il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi (oltre 47.000 iscritti) che ha sottolineato come sia indispensabile per le future professioni mediche saper lavorare in equipe, non è sufficiente formare i nuovi medici senza che gli si forniscano i mezzi per collaborare con gli specialisti delle varie discipline.
“Al momento – ha detto Magi – ci sono molte idee, ben confuse. Entro il 2025 l’Italia perderà circa 40.000 medici che, dopo esser stati formati, porteranno le loro conoscenze all’estero e, al momento, non si registra alcuna attività parlamentare che si muova per invertire la tendenza. In futuro non sapremo come riempire le strutture sanitarie o utilizzare le nuove tecnologie. La popolazione invecchia e diminuisce, dunque se non si rende la professione più attrattiva, l’esodo sarà inevitabile. Ai medici gettonisti un’ora viene pagata 150 euro, mentre coloro che sono in servizio spettano solo 35 euro“.
All’intervento di Magi è seguita la replica dell’assessore Doria che ha confermato quanto denunciato dal presidente Magi, aggiungendo che: “la professione sanitaria italiana, risulta agli ultimi posti tra le categorie sottopagate in Europa, insieme a Portogallo, Grecia e Romania, ma al momento non sono previste maggiorazioni di denaro, ma solo una detassazione“.
Assicurazioni per il futuro sullo sveltimento delle lunghe liste d’attesa per le visite specialistiche sono state fornite da Piero Delogu, moderatore della prima sessione di lavori dell’Ecm, insieme a Paolo Patta. “È in atto – ha detto Delogu – una riorganizzazione per migliorare la tempistica con una agenda annuale che ha già dato i primi risultati, che deve tenere conto della collaborazione dei medici di base per ottenere risposte adeguate alle esigenze del territorio e ridurre le lunghe file al pronto soccorso“.
Durante la mattinata Francesco Gabrielli dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma ha parlato di telemedicina, affermando che “si tratta di un importante servizio al cittadino, ma che l’interesse del paziente può essere deciso solo dal medico e non da un amministratore o da un politico e che molte lentezze normative che si trascinavano da 10 anni, sono sparite in un mese con il Covid. Dunque, non attendiamo le emergenze per rimuovere gli ostacoli all’innovazione“.
La giornata di aggiornamento è proseguita con gli interventi di Giovanni Barroccu, Massimo Temussi, Mario Palermo e Andrea Lagorio sulle strategie da adottare sul territorio per migliorare l’assistenza ai cittadini e si è conclusa con la tavola rotonda. Responsabili scientifici dell’evento: Francesco Tolu e Paolo Patta.