Le parole del primario di Ginecologia dell’Aou di Sassari.
“Ci dispiace molto per la signora ma escludo ogni nostra responsabilità”. Giampiero Capobianco, primario di ginecologia dell’Aou di Sassari, interviene sul caso di Alessia Nappi che, sabato scorso, ha perso il bambino alla quinta settimana di gravidanza dopo, così ha dichiarato la donna, “essere stata mandata via dalla clinica perché non avevo fatto il tampone molecolare”.
Capobianco giustifica la rigidità del protocollo anti-covid: “Dobbiamo proteggere al meglio il palazzo dai focolai. Il rischio è troppo grande per le pazienti ricoverate”. Allo stesso tempo difende l’operato del personale e smentisce che l’ostetrica abbia detto ad Alessia di curarsi con la tachipirina.
Il professore definisce poi come “inevitabile” quel che è accaduto: “Anche ricoverata – continua il primario – avrebbe perso ugualmente il bambino. E nessuna terapia sarebbe stata efficace”. La ragione è nell’alta percentuale di interruzioni di gravidanza durante le prime settimane della gestazione. “Stiamo parlando del 23% tra le giovani come la signora. Una percentuale che tende ad alzarsi di molto con gestanti più anziane. Purtroppo è la natura”. Ma perché Alessia non è stata ricoverata? “In base ai sintomi descritti – continua il primario – il caso è stato ritenuto non urgente. Abbiamo però informato la signora di ripresentarsi nel caso di un’emorragia”.
Il direttore della clinica tende la mano verso Alessia: “Si presenti quando vuole per una visita, noi siamo sempre a disposizione di chiunque”. Esclude che ci possano essere delle conseguenze per le future, eventuali gravidanze della donna: “Non c’è stato nessun danno permanente”. Ricorda poi che i tamponi molecolari vengono effettuati in clinica il lunedì, mercoledì e venerdì ma anche il sabato e domenica nel caso di urgenze. Infine lancia un appello: “Abbiamo assolutamente bisogno di donazioni di sangue per gli interventi chirurgici. Siamo in emergenza”.