I militari nel centro storico di Sassari dividono la politica: “Non servono”

violenza Sassari

Il no ai militari nel centro storico di Sassari.

Non possiamo pensare di risolvere il problema del centro storico militarizzando l’intero quartiere“, la pensa così Antonio Piu, consigliere regionale di Europa verde e vice presidente del gruppo Alleanza Rosso-Verde

“L’escalation di violenza nella zona storica di Sassari è un segnale drammatico che conferma quanto già sapevamo e per questo impone con prontezza e urgenza un’azione politica di lungo periodo con effetti fin da subito. Leggo in ordine sparso dichiarazioni e annunci di incremento di nuovi agenti di polizia e la presenza dell’esercito a contrastare violenza e degrado nei vicoli del centro storico basso. Siamo alle solite. La presenza di nuovi agenti di Polizia in città è di per sé una buona notizia, perché permetterà alle forze già presenti un lavoro ancora più efficace in termini di sicurezza e contrasto alla criminalità. Ma se qualcuno pensa ancora che con questo risolviamo i problemi del centro storico o è miope o sono costretto a pensare che gli imminenti appuntamenti elettorali agitino in alcuni esponenti politici la tendenza al vecchio vizio di fare proclami demagogici ma che non avranno alcun effetto reale sui problemi quotidiani che vivono residenti ed esercenti della zona e tutti cittadini e cittadine sassaresi“.

Da tempo il consigliere regionale sostiene che le politiche sociali ed economiche debbano essere programmate in modo sistemico. Il quartiere storico, secondo la sua visione, dovrebbe avere un’azione strategica che preveda la possibilità di residenze studentesche, politiche per favorire la prima casa con agevolazioni alle giovani coppie che scelgono un immobile nel centro storico. Ritiene, inoltre, che sia necessaria l’attivazione di servizi in quel quartiere per favorire la ripopolazione.

“Qui la responsabilità deve essere prioritariamente di chi amministra la città, ma certamente la Regione ha il dovere di non girarsi dall’altra parte e deve mettere nelle condizioni il comune di poter agire. Aumentare la sicurezza non può passare solo dalla militarizzazione delle nostre strade, il presidio è fatto da attività commerciali aperte, residenti che tornano a ripopolare i preziosi immobili del centro storico basso con agevolazioni per ristrutturazioni, acquisto e canone d’affitto, i servizi, anche quelli comunali, devono tornare perché solo così il centro storico sarà rifrequentato. Certo non è facile e non si risolve in un giorno, dopo anni di in cui il problema viene agitato solo in campagna elettorale per poi passare in fondo all’agenda politica il giorno dopo le elezioni, ma questo è possibile solo se si hanno visione e volontà per riprogrammare in modo strutturale politiche economiche e sociali di breve, medio e lungo periodo. È fondamentale e urgente uscire da vecchi schemi fuori dal tempo e avere il coraggio di cambiare lo sguardo sulla parte storica della città che deve tornare ad essere di tutti i cittadini e tutte le cittadine, non possiamo più rimandare. Basta con la politica di sceriffi e pistole, Sassari e il centro storico hanno bisogno di una politica di legalità e vitalità“, conclude. 

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