La sentenza sul caso della Gesam a Sassari slitta al 5 febbraio.
Antonio Masia fu trovato morto il 25 luglio 2022 dentro un impianto di smaltimento rifiuti della Gesam, nella zona industriale di Truncu Reale, Sassari. Oggi, 18 dicembre, è saltata la sentenza per l’imputato per omicidio colposo, ovvero il suo collega di lavoro.
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Il giudice per l’udienza preliminare Sergio De Luca ha rinviato il processo al 5 febbraio, quando saranno ascoltati due nuovi testimoni, il medico legale e un altro collega. Nella precedente udienza, la pm aveva richiesto l’assoluzione dell’uomo con formula dubitativa. La proposta è stata contestata dagli avvocati di parte civile. Stamattina la difesa ha ribadito la richiesta di assoluzione, sottolineando numerose incertezze sulla dinamica dell’incidente.
C’è un dubbio per quanto riguarda il macchinario del settore plastiche che avrebbe colpito Masia, ritrovato dove era il corpo. Un altro dubbio riguarda il luogo dell’incidente, poiché si ritiene che il cadavere sia stato spostato successivamente. Queste ipotesi, secondo la difesa, scagionano l’imputato.
Antonio Masia fu trovato morto nel capannone della Gesam la sera del 25 luglio 2022, dopo l’allarme lanciato dai familiari per la sua scomparsa. Si pensò prima a un malore, ma dopo l’autopsia si notò nel corpo il segno di un impatto violento. A complicare le indagini fu anche l’incendio doloso che distrusse completamente il capannone.