La protesta davanti alla prefettura di Sassari.
Un sit-in per sensibilizzare il Prefetto di Sassari e attraverso essa il Governo. E’ quanto ha fatto il Nursing Up, sindacato degli infermieri, che questa mattina si è mobilitato per lamentare le precarie condizioni di lavoro degli operatori sanitari.
I sindacalisti nel documento hanno riportato le rivendicazioni della categoria che riguardano l’alveo contrattuale autonomo, l’indennità professionale e del rischio infettivo, il superamento del vincolo di esclusività, l’orario per l’aggiornamento professionale nonché il riconoscimento della malattia professionale.
Cresce la protesta degli infermieri, domani sit in davanti alla Prefettura di Sassari
“Oggi il Nursing Up è in piazza a Sassari e contemporaneamente ad altre piazze in tutta Italia per consegnare al Prefetto una richiesta per sensibilizzare il Governo ad un intervento immediato circa le problematiche della professione infermieristica – ha affermato il dirigente sindacale di Sassari, Andrea Farris -. Gli infermieri costituiscono il 41% del personale in servizio presso le Aziende Ospedaliere e da anni richiedono alcuni accorgimenti dal punto di vista normativo e contrattuale che però vengono costantemente disattesi dalle istituzioni: un alveo contrattuale autonomo, la rimozione del vincolo di esclusività come già avviene per i dirigenti e dirigenti medici. E una serie di interventi che riconoscano quelle che sono le responsabilità e le nuove competenze della professione infermieristica“.
Parole riprese dal coordinatore regionale del Nursing Up, Diego Murracino. “La situazione degli infermieri in Sardegna è al collasso. Abbiamo consegnato un documento al Prefetto che a sua volta lo consegnerò al Governo. Siamo numericamente insufficienti, impreparati e la Regione Sardegna non ha una pianificazione organizzativa valida con percorsi adeguati per la gestione dei pazienti Covid. Ci stiamo trovando in situazioni veramente paradossali. Il numero degli infermieri in Sardegna è carente del 40% sul numero necessario. Il numero degli operatori di supporto che sono figure di ausilio al personale infermieristico ha una carenza di oltre il 50%. Non possiamo andare avanti in questa situazione”.