Sassari ospita il dibattito sull’illegalità edilizia con le Acli

Il dibattito delle Acli Sassari.

Venerdì 17 gennaio, la sala Angioy della Provincia di Sassari ha ospitato il primo incontro del 2025 della scuola di politica Domucratica delle Acli. Il protagonista dell’incontro è stato il professor Francesco Chiodelli, docente dell’Università di Torino, che ha presentato il suo ultimo libro “Cemento armato – La politica dell’illegalità nelle città italiane” (Bollati Boringhieri), vincitore del Premio Fiori Blu 2024.

Alla presenza di una sala gremita di amministratori locali e rappresentanti della politica regionale, Giuseppe Fresu, presidente provinciale delle Acli di Sassari, ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza del saggio, che, pur nella sua natura divulgativa, rappresenta una denuncia potente contro la diffusa illegalità nel settore edilizio italiano.

Il professor Chiodelli ha approfondito il concetto centrale del suo lavoro: l’esistenza di una vera e propria “politica dell’illegalità” promossa da attori pubblici per fini personali. Un esempio emblematico di questa prassi è quello dei condoni edilizi, con l’ultimo in ordine di tempo il decreto Salva-Casa. Il professore ha spiegato che la regolarizzazione degli abusi edilizi attraverso questi condoni non risolve il problema, ma lo alimenta, creando un precedente che spinge alla costruzione di nuove strutture illegali. Chiodelli ha ricordato che il primo condono risale al 1985, con la promessa di essere un provvedimento eccezionale e unico, ma da allora sono seguiti altri tre condoni, l’ultimo dei quali approvato lo scorso anno.

Inoltre, il docente ha affrontato il tema delle occupazioni abitative, criticando l’approccio semplificato e superficiale dei provvedimenti attuali, come quello contenuto nel Pacchetto Sicurezza del ministro Piantedosi, che sta attualmente suscitando dibattito. Chiodelli ha evidenziato come, nella maggior parte dei casi, le occupazioni non siano praticate da criminali, ma da famiglie italiane in situazioni di estrema povertà, spesso in attesa di una casa popolare. Queste occupazioni riguardano generalmente alloggi pubblici abbandonati, per i quali i soggetti pubblici non dispongono delle risorse necessarie per la ristrutturazione. Secondo Chiodelli, la repressione non è la soluzione al problema della povertà, ma è necessario un intervento con politiche sociali adeguate.

Durante l’incontro, il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, ha parlato delle difficoltà quotidiane degli amministratori pubblici, impegnati a gestire le scelte urbanistiche fatte in passato. L’Onorevole Silvio Lai ha esteso il discorso all’economia sommersa, un altro esempio delle prassi illegali consolidate nel nostro Paese.

Vania Stazzu, direttrice scientifica dello Iares, ha poi portato l’attenzione sulla realtà sarda, dove le dinamiche descritte nel libro di Chiodelli sono evidenti tanto nelle aree urbane quanto in quelle periferiche, sottolineando la necessità di investire in una pianificazione urbana eticamente sostenibile.

A chiudere l’incontro, il professor Marco Calaresu ha rimarcato il valore della scuola di politica Domucratica, che promuove un dibattito rigoroso e scientifico su temi delicati ma fondamentali per la società civile. Ha inoltre anticipato che il ciclo di incontri proseguirà nei prossimi mesi, continuando a stimolare il confronto su temi cruciali per il futuro della politica e della giustizia sociale.

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