Il nuovo Osservatorio sulla sicurezza a Sassari.
Nasce in Sardegna Opolis, l’Osservatorio sulle Politiche della Sicurezza e Prevenzione della Criminalità, un nuovo strumento di analisi e supporto promosso dalle Acli della Sardegna e messo a disposizione delle istituzioni. Oggi, nei locali della Fondazione di Sardegna a Sassari è stato presentato ufficialmente alla presenza tra gli altri, del Prefetto di Sassari, Grazia La Fauci, e del comandante della Polizia locale di Sassari, Gianni Serra.
Durante l’evento, esperti e istituzioni hanno discusso i principali temi legati alla sicurezza dei cittadini. A moderare i lavori è stato Giuseppe Fresu, vicepresidente Acli della Sardegna. Sono intervenuti Marco Calaresu, professore di Scienza Politica all’Università di Sassari e responsabile scientifico dell’Osservatorio; Vania Statzu, direttrice scientifica di IAReS; e Moris Triventi, professore di Sociologia all’Università di Milano. Hanno inoltre preso parte al dibattito importanti rappresentanti istituzionali, tra cui Giacomo Spissu, presidente della Fondazione di Sardegna; Giuseppe Mascia, sindaco di Sassari; Daniela Falconi, presidente di Anci Sardegna; e Silvio Lai, deputato della Repubblica Italiana.
Nella sua introduzione il vicepresidente Acli della Sardegna, Giuseppe Fresu, ha spiegato il senso dell’istituzione di Opolis attraverso la descrizione del logo, che rappresenta “la stretta di mano tra la società civile e le istituzioni nella costruzione di una città più sicura”. La direttrice scientifica dello IAReS-Istituto Acli per la Ricerca e lo Sviluppo, Vania Statzu, ha declinato le quattro aree di intervento prioritario dell’Osservatorio: 1) fornire ai decisori politici strumenti basati su evidenze scientifiche per sviluppare strategie più efficaci; 2) analizzare le politiche di sicurezza, con particolare attenzione alla Regione Sardegna; 3) promuovere la diffusione di conoscenze scientifiche nel campo della sicurezza e della prevenzione della criminalità; 4) proporre soluzioni innovative per una sicurezza integrata, rispettosa dei diritti fondamentali dell’individuo.
Nel loro intervento, i due rappresentanti accademici, Marco Calaresu, professore di Scienza Politica dell’Università di Sassari, e Moris Triventi, Professore di Sociologia all’Università di Milano, hanno evidenziato l’importanza che le decisioni pubbliche siano basate su solide evidenze empiriche e metodologie rigorose, in modo che siano non solo legittimate democraticamente, ma anche efficaci ed efficienti. L’Osservatorio mira a promuovere un nuovo modello di sicurezza democratica che non può prescindere dal rispetto della dignità umana.
Un nodo cruciale è quello della distanza, spesso profonda, tra i dati oggettivi sui reati e la percezione soggettiva della criminalità. In molti territori i reati calano, ma la paura del crimine cresce. Il Sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, ha sottolineato: “La percezione dell’insicurezza non va sottovaluta. Un luogo percepito, a torto o ragione, come non sicuro, non è frequentato ed è destinato ad essere abbandonato”. Aggiunge poi come la riqualificazione della città sia “complessa e complicata, ma non impossibile se il processo è condiviso da tutti gli attori coinvolti“.
L’importanza della collaborazione tra le istituzioni nello studio della sicurezza è stata ripresa anche dal presidente di Anci Sardegna, Daniela Falconi, e il presidente di Fondazione di Sardegna, Giacomo Spissu, durante i loro interventi. È emersa la necessità di una collaborazione fattiva tra il terzo settore, le istituzioni, e Università, che abbia come obiettivo non solo raccogliere dati, ma renderli accessibili e utili per chi prende decisioni e per i cittadini. L’Osservatorio può essere un ponte tra la ricerca scientifica, le istituzioni e la società civile. La sicurezza non deve essere considerato solo come un tema per addetti ai lavori: è un bene pubblico, e per questo la conoscenza deve essere condivisa e accessibile.