I problemi nella Terapia Intensiva a Sassari.
“È l’ennesima denuncia di condizioni inaccettabili in reparti essenziali dell’ospedale di Sassari, adesso occorre dire basta”. Così interviene Antonio Spano, consigliere regionale del Pd, in merito alla denuncia legata ai gravi problemi strutturali del reparto di Terapia Intensiva del Santissima Annunziata.
“Quell’ospedale non sta in piedi e ne va costruito uno nuovo, prima emergenza su tutte in Sardegna ma non è accettabile che la risposta sia che la Regione non dà i soldi considerato che non si fa altro che sanare a babbo morto milioni di deficit della Aou di Sassari. Poiché le risorse sono arrivate e sono state abbondanti – prosegue il consigliere – occorre controllare sino in fondo quali siano le priorità scelte dal management aziendale e se siano tutte coerenti”.
“Per questo, anche per dare riscontro ai professionisti che operano in quel reparto mi sono fatto carico della presentazione di un’interrogazione urgente all’assessore regionale alla Sanità per approfondire le criticità emerse nel reparto di Terapia Intensiva Emergenza-Urgenza dell’Aou di Sassari. In particolare servono chiarimenti sui criteri utilizzati per individuare le priorità di investimento nella scelta dei reparti da ristrutturare, sull’utilizzo delle risorse che hanno contribuito al passivo dei bilanci del 2022 e del 2023 dell’Aou di Sassari e sull’impatto economico, in termini di maggiori costi di personale, dell’attività svolta presso l’ospedale Marino di Alghero”.
La segnalazione inviata dal Direttore della Terapia Intensiva, dottor Leonardo Bianciardi, descrive una situazione preoccupante. Il reparto, cruciale per la gestione delle emergenze, presenta gravi carenze strutturali, tra cui ambienti deteriorati, impianti non conformi e mancanza di attrezzature essenziali. A ciò si aggiunge l’assenza di spazi adeguati per accogliere i familiari dei pazienti, un elemento fondamentale per il supporto psicologico in situazioni delicate.
“È urgente – prosegue Spano – garantire ambienti sicuri e funzionali, sia per i pazienti che per il personale sanitario. Ed è fondamentale assicurare la trasparenza nelle scelte e nella destinazione dei fondi. Si tratta di una responsabilità verso i cittadini e gli operatori sanitari”.