Il processo ad una donna che percepiva il Reddito di cittadinanza.
Il giudice del Tribunale di Sassari ha sospeso il processo di una donna nigeriana, rifugiata in Italia con passaporto delle Nazioni Unite, accusata di aver fornito informazioni false per ottenere il Reddito di cittadinanza.
Il magistrato ha ritenuto che le norme italiane sulla concessione del sussidio siano in conflitto con il diritto europeo sulla protezione dei rifugiati e il divieto di discriminazione, nonché con la Costituzione italiana. Pertanto, il procedimento è stato rinviato alla Corte di giustizia europea a Lussemburgo per un pronunciamento in merito.
Le norme italiane richiedono che i cittadini extracomunitari abbiano una residenza in Italia di almeno 10 anni per ottenere il Reddito di cittadinanza, mentre l’imputata vive in Italia da meno tempo. Tuttavia, in base al diritto dell’Unione Europea, i rifugiati hanno diritto all’assistenza sociale come i cittadini europei. La Commissione europea ha già avviato una procedura di infrazione contro l’Italia riguardo alla compatibilità del requisito di residenza di 10 anni. Ora spetterà alla Corte di giustizia europea decidere la questione. È la prima ordinanza di questo tipo emessa in Italia.