Il progetto dell’associazione La Sorgente.
Dietro i sorrisi di Franco, Maura, Valeria e Rina ritratti in una foto, si intravvedono momenti di felicità, in una delle tante giornate estive passate al mare, tra giochi e risate. Sono loro i “ragazzi speciali” che fanno parte della grande famiglia dell’associazione “La Sorgente” che da anni, a Sassari si occupa di volontariato, regala carezze e sta a fianco dei più deboli, di chi combatte tutti i giorni contro le malattie e la solitudine.
Gli incredibili volontari dell’associazione credono fortemente in un progetto ambizioso e lo vogliono portare avanti con tutta la determinazione possibile. Lo si intuisce dalle parole di Gavino Manunta, coordinatore dell’associazione: “Anche i nostri amici speciali hanno diritto allo svago e a momenti di normalità. Avere la possibilità di far loro trascorrere le giornate al mare in totale sicurezza sarebbe un toccasana per tutti”.
“Il nostro intento è quello di organizzare degli spazi adatti alle loro esigenze, percorsi facilmente accessibili con le carrozzine, dotati di attrezzature idonee, ausili da utilizzare in totale sicurezza. Da circa tre anni abbiamo in concessione uno spazio che si trova di fianco al bar ristorante Mediterraneo, nella Marina di Sorso – prosegue Manunta -. Anche quest’anno abbiamo avuto la disponibilità da parte del sindaco e del Comune. I metri quadri sono 500, a titolo completamente gratuito. E per questo ringraziamo l’amministrazione comunale”.
Infine, ribadisce: “Sarebbe un segnale importante e niente andrebbe perduto o rimarrebbe inutilizzato, ma anzi, potrebbe essere messo a disposizione negli anni a venire”. Per la realizzazione di questo importante obbiettivo, La Sorgente ha pensato di ricorrere ai fondi di “Sardegna Solidale”, il centro servizi di volontariato regionale, che con un intervento di paternariato potrebbe totalmente contribuire alla messa in opera del progetto stesso. Per sensibilizzare chi di competenza, la Sorgente ha già inviato una lettera alla sede dell’Ente a Cagliari. Le attese e le speranze sono tante, aspettano i volontari ma soprattutto aspettano loro, quei “ragazzi speciali” e il loro diritto alla salute e al benessere.