Dopo 5 anni riapre il Teatro civico di Sassari, via alle prenotazioni

Riapre il Teatro civico di Sassari.

È tutto pronto per il concerto con cui l’Orchestra Jazz della Sardegna e i suoi ospiti terranno a battesimo la riapertura del Teatro Civico di Sassari. Il 6 gennaio alle 20 l’ensemble salirà sul palco della struttura comunale per una serata che vedrà protagonisti anche la cantante Denise Gueye, il cantante Giuliano Rassu e gli studenti del Conservatorio di musica “Luigi Canepa” di Sassari. Si tratta di un’occasione speciale perché segnerà la riapertura del “gioiello” di corso Vittorio Emanuele dopo una chiusura durata circa cinque anni.

L’ingresso al concerto è gratuito, ma è prevista la prenotazione obbligatoria. Le prenotazioni saranno accettate fino a esaurimento dei posti disponibili, secondo l’ordine di arrivo delle richieste. Ci si prenota scrivendo a prenotazioni@abno.com.

Per ogni mail ci sarà il limite massimo di due posti prenotabili. I biglietti potranno essere ritirati il giorno del concerto dalle 18 alle 19 al botteghino del Teatro Civico, in corso Vittorio Emanuele II. Quelli non ritirati entro le 19 saranno assegnati a chi è in lista d’attesa.

“Consentiamo all’arte e alla cultura di riappropriarsi dei propri spazi – aveva commentato il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, nell’annunciare la riapertura del teatro di Palazzo di Città -. Ma soprattutto restituiamo a tutte le sassaresi e a tutti i sassaresi un luogo in cui storicamente si è svolta e riprenderà a svolgersi la vita comunitaria creando ulteriori occasioni per vivere e frequentare il centro storico della città, rianimando una struttura alla quale siamo estremamente legati“.

Per l’assessore alla Cultura, Nicoletta Puggioni, “dinanzi ai segnali di vitalità delle tante realtà che operano nel mondo dell’arte e della cultura, rispondiamo concretamente, restituendo loro la possibilità di fruire di quegli spazi di cui c’è grande esigenza, come il nostro Teatro Civico. Il prossimo impegno è quello di riempire di contenuti i tanti luoghi deputati a ospitare occasioni di socialità, incontro, confronto e diffusione delle idee ristrutturarli e riaprirli è solo un primo passo, ma occorre creare una rete per la gestione quanto più funzionale alle esigenze manifestate anzitutto dalle operatrici e dagli operatori”.

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