L’interpellanza del sardista Mariolino Andria chiede la valorizzazione dei 14 rifugi anti-aerei risalente alla seconda guerra mondiale.
Cercasi rifugi anti-aerei a Sassari. O meglio che li si valorizzi e rendano fruibili, come chiede in un’interpellanza rivolta al sindaco il sardista Mariolino Andria, scatenando una ridda di commenti sui social. Perché i 14 ricoveri elencati dal geometra prestato alla politica, costruiti in città- da Monte Rosello al centro storico al quartiere di San Giuseppe- nell’emergenza del secondo conflitto mondiale, pur essendo murati da tempo aprono sinistri presagi sull’oggi. La grande paura europea e italiana infatti teme lo sconfinamento del conflitto russo-ucraino e l’escalation di morte dall’est al sud, e all’estremo sud, del Vecchio Continente. Un panico che, a leggere le cronache nostrane, pare abbia già contagiato una buona parte dello stivale, pronta a rivolgersi a ditte specializzate per farsi realizzare un bunker sotto casa spendendo dai 30 ai 100 mila euro.
A Sassari la richiesta di Andria colleziona sia memorie d’antan- e i rifugi spuntano nel ricordo come funghi- che timori o puri rifiuti a interessarsi della questione. Ma cosa chiede l’esponente del Psd’Az al primo cittadino? “Se non sia il caso di predisporre un piano organico di rilancio dell’identità di Sassari anche attraverso il recupero di queste risorse sotterranee”. Storiche, ricche di fascino e altamente simboliche, aggiunge collegandosi alla realtà odierna. È l’aggettivo “sotterraneo” ad evocare l’internamento, quasi tombale, di chi deve per necessità sfuggire a bombe e missili come sta capitando oggi nella martoriata Ucraina e ieri negli altri infiniti teatri di guerra. Un’eventualità al momento lontana dalle nostre terre che però non scaccia paure eterogenee, la più sentita delle quali è l’incubo atomico.
E che l’allerta richiamata dal presidente della Federazione russa Vladimir Putin sul sistema nucleare, insieme alle incognite sulle centrali ucraine come quella di Zaporizhzhia, certo non scacciano. Ma esiste qualcuno in città che dispone di un Bunker Nbc, che protegge cioè da armi batteriologiche, chimiche e appunto nucleari? Sul tema il silenzio è grande quanto le porte beton in cemento, dallo spessore di oltre 30 cm, che in caso di un disastro radioattivo escluderebbero il mondo per qualche settimana dagli occupanti del rifugio. “E’ quasi una leggenda metropolitana – confida una fonte riservata – decenni fa ci ha provato qualcuno nella parte novecentesca predisponendo un progetto che non è stato però completato”. Un altro rumor parla di una struttura invece completa collocata in una zona residenziale non lontana dagli ospedali. Ad ogni modo niente di contingente mentre il post nazionale su Immobiliare.it e Casa.it che offre ‘immobili con bunker’ è tra quelli di tendenza in tutta Italia come lo era peraltro anche durante la pandemia. Ma il capoluogo turritano per adesso non risponde all’allarme.