Super lavoro per i robot dell’Aou di Sassari
L’Aou di Sassari è all’avanguardia nella chirurgia robotica assistita: sono 203 gli interventi realizzati in un anno con i tre robot acquistati nel 2021 ed entrati in funzione nel 2022. Si tratta di due strumenti per la chirurgia ortopedica e di uno per l’attività chirurgica multidisciplinare. I primi due sono finalizzati agli interventi per le protesi di anca e ginocchio, il terzo è destinato alla chirurgia ad alta complessità dell’Urologia, della Ginecologia, della Chirurgia generale, e che prevede un utilizzo futuro anche da parte dell’Otorinolaringoiatria, e della chirurgia Maxillo-facciale.
Il Dg Spano e la robotica all’Aou Sassari
Con l’arrivo dei tre robot prosegue il processo di investimento in tecnologia e innovazione avviato dall’Aou di Sassari. “Nel periodo Covid siamo stati in grado di attivare la chirurgia robotica – spiega il direttore generale Antonio Lorenzo Spano -. E solamente nel primo anno di attività abbiamo fatto oltre 200 interventi, diventando la prima azienda in Sardegna. E forse anche una delle migliori a livello di performance di tutto il centro sud Italia. Continueremo a lavorare per dare una risposta assistenziale di altissimo livello. Questo anche perché la chirurgia robotica rappresenta una nuova e importante attività per la nostra Azienda. Dal punto di vista della didattica potrà portare dei notevoli vantaggi. Il dipartimento chirurgico ha dimostrato di concentrare in quest’anno di attività un numero elevato di interventi che vedono l’utilizzo del robot”.
Il robot Mako
Il Mako (utilizzato al Santissima Annunziata) è un sistema robotico utilizzato in ortopedia per interventi di chirurgia protesica. Unico sistema robotico utilizzato in ortopedia per chirurgia protesica di anca e di ginocchio. È composto da un braccio robotico dotato di fresa, un modulo di visione con telecamera a raggi infrarossi utilizzato dal chirurgo per visualizzare l’anatomia del paziente e gli strumenti. Consente, inoltre di visionare le informazioni necessarie per l’esecuzione dell’intervento. Dispone, poi, di un modulo guida dal quale viene gestito il software di pianificazione e simulazione dinamica tridimensionale dell’intervento e di valutazione intra-operatoria.
Cori e l’ortopedia a Sassari
Con il robot Cori (utilizzato nelle stecche bianche) i chirurghi ortopedici potranno intervenire con maggiore accuratezza e precisione nel posizionamento delle protesi del ginocchio, sia mono compartimentali sia totali. Il chirurgo utilizza le informazioni sull’anatomia articolare per determinare la dimensione e la posizione corretta dell’impianto. Quindi crea un piano chirurgico personalizzato, costruito appositamente per le esigenze del paziente. Con il robot viene rimosso fisicamente solo le superfici articolate degenerate, preparando il sito per la protesi prima che questa venga posizionata e impiantata.
L’uso del robot Da Vinci
Il terzo robot per la chirurgia multidisciplinare è il sistema noto anche con il nome “Da Vinci“. Arrivato alla quarta generazione, questo robot è considerato una vera e propria evoluzione della chirurgia mininvasiva. È impiegato per il 70 per cento circa negli interventi di Urologia (prostatectomia radicale, ma anche di nefrectomia parziale e radicale e ricostruzione plastica del giunto pieloureterale) quindi negli interventi di chirurgia ginecologica oltre che in quella addominale e toracica. È composto da un macchinario che regge quattro bracci robotici, su ognuno dei quali vengono installati diversi strumenti: dal bisturi alle forbici, da elettrobisturi, per effettuare elettro-cauterizzazioni, a telecamere che consentono al chirurgo una completa visione da una console.
Il chirurgo, infatti, non si trova al tavolo operatorio, come avviene con l’operazione a cielo aperto (open) o in laparoscopia, ma a una console, davanti a un pannello di controllo. Qui attraverso due mirini, guarda su un monitor un’immagine tridimensionale (3D) della procedura che sta portando avanti e, nel contempo, manovra i bracci robotici all’interno del corpo umano con dei pedali e due controlli manuali. Al tavolo, comunque, restano sempre un aiuto chirurgo che posiziona i bracci del robot e controlla la procedura, il ferrista e l’anestesista.