Il progetto ha coinvolto circa 200 ragazzi.
È stata una scommessa vinta il progetto “Gio…canto”, il primo laboratorio musicale in Sardegna interamente dedicato alle voci bianche che ha coinvolto circa 200 ragazzi di diverse etnie e culture. L’iniziativa, ideata dall’associazione corale “Luigi Canepa”, è stata finanziata da Fondazione di Sardegna e Regione Sardegna col patrocinio del Comune di Sassari.
Domenica 2 febbraio il progetto si è concluso con il concerto dei partecipanti, provenienti da diverse realtà culturali del territorio tra cori scolastici e di voci bianche (Istituti comprensivi San Donato e Monte Rosello Basso, Canopoleno, Corale Canepa, Polifonica Santa Cecilia, Lolek Vocal ensemble) nell’auditorium del Convitto nazionale Canopoleno di Sassari per l’occasione al gran completo. I giovani artisti hanno eseguito alcuni brani studiati nella masterclass intensiva curata dalla docente Franca Floris, fondatrice e direttore del Complesso vocale di Nuoro e del Coro di Voci bianche “Piero Borrotzu”, membro della Commissione artistica della Feniarco che raduna tutte le associazioni corali regionali. I ragazzi, tra i 9 e 13 anni, hanno condotto un percorso non solo musicale ma anche umano e personale, che ha fatto incontrare tra loro e cantare insieme bambini provenienti dalla Sardegna, dall’Africa, dalla Russia e dalla Cina.
“Vedere i nostri giovani divertirsi come in un gioco rappresenta per noi grandi un importante insegnamento, ancora di più in un momento storico come questo, e ci fa comprendere come la musica sia in grado di abbattere ogni ostacolo sociale, etnico e culturale”, ha spiegato il presidente della Corale, Federico Tolu.
Il programma ha compreso musiche di Orff, Zuccante, Gohl e canti tradizionali, cui si è aggiunta una composizione originale in lingua sarda scritta dal maestro delle Voci bianche della “Canepa”, Salvatore Rizzu, e che ha visto la partecipazione del coro giovanile della Corale.
La peculiarità del progetto – che ha visto nei giorni scorsi anche un momento di formazione per 30 docenti e direttori di coro – ha consentito di affiancare alla didattica un approccio giocoso, stimolante e gratificante, con l’intento di sviluppare la creatività musicale, di utilizzare metodologie particolarmente adatte ai giovanissimi promuovendo la socialità e l’aggregazione tra gruppi, superando barriere caratteriali e sociali.
Il grande successo della prima edizione, i cui numeri hanno largamente superato le aspettative, ha convinto gli organizzatori a prevedere un nuovo appuntamento da realizzarsi l’anno prossimo.