Brianda, Lucchi, Mariotti, Mascia e Palopoli e i grandi temi delle elezioni di Sassari
I candidati sindaco Brianda, Lucchi, Mariotti, Mascia e Palopoli hanno dato a Sassari Oggi la loro opinione su alcuni grandi temi. Dalle dichiarazioni rilasciate nelle cinque interviste, riportiamo le loro opinioni sui problemi del centro storico, sul progetto di un nuovo ospedale e sul risultato delle elezioni. In ordine alfabetico riportiamo le risposte di Mariano Brianda, Nicola Lucchi, Gavino Mariotti, Giuseppe Mascia e Giuseppe Palopoli.
I problemi del centro storico
Mariano Brianda
“Nessuno dispone di una bacchetta magica, quindi è necessario un progetto ampio che includa interventi nell’edilizia per il recupero delle case, con il supporto finanziario dell’Europa e della Regione. Altresì, è fondamentale realizzare un sistema di alloggi diffusi per gli studenti in collaborazione con l’Ersu, offrendo abitazioni a basso costo: in questo modo gli studenti contribuiranno a rivitalizzare la zona e stimolare l’economia locale. Nel nostro programma prevediamo agevolazioni e incentivi fiscali per gli uffici pubblici, incoraggiando anche gli uffici privati. I mercatini non si limiteranno al piazzale Segni, o a Predda Niedda, ma verranno istituiti anche nel centro storico con temi diversificati. Inoltre prevediamo l’istituzione di una Zona a Traffico Limitato nei fine settimana per animare il centro storico. Per quanto riguarda Cortesantamaria, perché il Comune non procede all’acquisto dei parcheggi chiusi? Saba dovrebbe essere obbligata a realizzare un terzo parcheggio, ma al momento è bloccata in piazza Mazzotti”.
Nicola Lucchi
“Il centro storico è una parte debolissima della città. Molti lamentano problemi di sicurezza, ma ci sono in tutte le città e in genere vanno a localizzarsi nelle periferie. Il nostro centro storico ha assunto, nella concezione dei sassaresi, il ruolo di periferia. Abbandonata. Ma nessuna amministrazione nella storia della città di Sassari ha mai investito così tanto nel centro storico, con nuovi finanziamenti per più di 31 milioni di euro. Dal restauro del Turritania, testimonianza vivente dell’incapacità dell’amministrazione, il Padiglione Tavolara riaperto, l’ex mattatoio con l’Accademia delle belle arti riaperto, il Teatro Comunale dato in gestione all’Ente De Carolis che fa le opere in piazza. Perché il concerto di Capodanno non lo fanno solo a Vienna o Venezia, lo facciamo anche a Sassari, nel nostro piccolo”.
Gavino Mariotti
“Il piano traffico va completamente cambiato. È impensabile che via Italia sia in uscita, deve essere in entrata. È impensabile che non si scarichino dentro la città tutte quelle persone che arrivano dal circondario e quelle che vengono da fuori. Non possono essere scaricate via Padre Zirano, ma all’emiciclo. In modo che liberamente si muovano sul centro, ma avendocelo a ridosso. Dopo c’è un rapporto con le istituzioni dentro la città, con l’università, con le province, con i comuni, con gli uffici comunali. Riorganizzare, rimodulare da questo punto di vista anche gli interventi dell’amministrazione comunale e pubblica e poi il fortissimo rapporto che Confartigianato e Confcommercio, dei tavoli perenni. Non con i comitati di quartiere, anche con i comitati di quartiere, ma il nostro dovere è amministrare e portare proposte”.
Giuseppe Mascia
“Questo è un problema vero e non ammetterlo significa non guardare alla realtà delle cose. Il realismo deve essere la prima categoria di chi fa politica e di chi amministra una città o un territorio. Il centro storico deve essere innanzitutto connesso coi quartieri e viceversa. Mi riferisco a questioni di carattere urbanistico, a questioni di carattere che attengano le questioni della viabilità, della mobilità. Se il centro storico non rimane isolato, la prima questione che riguarda la sicurezza e la tranquillità può avere la strada giusta per la soluzione. In secondo luogo, da troppo tempo si parla di strumenti, di azioni che non avrebbero il risultato che alcuni raccontano. Portare l’esercito al centro storico non è una soluzione, è un modo di dire qualcos’altro. Nessuno di noi vivrebbe in un contesto in cui sotto c’è un mitra o qualcos’altro, nessuno di noi vivrebbe in un contesto o in uno stato di polizia permanente”.
Giuseppe Palopoli
“Per il centro storico ho idee precise. Serve un piano di rilancio immediato, a partire dalla sistemazione delle palazzine di proprietà del Comune di Sassari. Lo stesso Comune dovrebbe promuovere anche l’ottenimento di fondi per ristrutturare le palazzine private e convincere i cittadini ad affittare le case, visto che ci sono oltre 1.000 richieste di edilizia popolare. Propongo anche uno sgravio fiscale di due anni per chi apre nuovi negozi. Tuttavia, senza sicurezza, è inutile. Abbiamo la Brigata Sassari: non voglio militarizzare la città, ma i nostri militari prestano servizio altrove e non qui. I cittadini chiedono aiuto ogni giorno. La gente tornerà nel centro storico solo se sentirà che la sicurezza è garantita”.
A Sassari serve un nuovo ospedale?
Mariano Brianda
“Crediamo che il Comune possa fare molto per migliorare il sistema sanitario a Sassari. Attualmente, la città non dispone di un hospice per la lungodegenza e le cure palliative e spesso vengono assegnati posti ad altri anziché a chi ne ha bisogno. Proponiamo che Palazzo Ducale consideri la possibilità di utilizzare un edificio simile al Brefotrofio, magari vicino alle cliniche e all’ospedale San Pietro, per offrire migliori servizi di assistenza. Alcuni suggeriscono di estendere il pensiero oltre Li Punti, che collega Sassari, Porto Torres, Alghero, e così via. Bisogna pensare in grande e trovare una soluzione adeguata per migliorare il sistema sanitario”.
Nicola Lucchi
“Io dico la verità: di sanità non ne capisco niente. Anche se l’anno scorso son stato tre mesi in ospedale… Se dovessi pensare a un progetto serio penserei a togliere tutto quello che c’è in città e fare nuove strutture magari a Bancali, c’è un’area immensa che potrebbe servire gli abitanti di Alghero, Porto Torres, Stintino, Sorso, Sennori, ecc”.
Gavino Mariotti
“Sassari ha bisogno di un nuovo ospedale. Perché Sassari non ha un ospedale, Alghero ha un ospedale. magari piccolo e insufficiente, ma Sassari ha un ospedale che è fatto di aggregazione di stabili e non è pensabile che si possa pretendere che funzioni, proprio in termini funzionali e strutturalmente, una somma di stabili. Tre stabili a destra, quattro a sinistra e non uniti, Sassari ha necessità del nuovo ospedale e io dal rettore ho partecipato alle conferenze di servizi convocate dall’ex assessore e dall’ex presidente, ho dato subito l’assenso progettuale al nuovo ospedale perché è urgentissimo, è nodale per la nostra città e ho ottenuto anche la realizzazione del dipartimento di aria universitaria medica dentro l’ospedale”.
Giuseppe Mascia
“Il tema della sanità e della salute pubblica credo sia il primo tema che la cittadinanza sassarese vive, perché la città di Sassari vive anche il carico di tutto il contesto, perché è il cuore di tutto il sistema sanitario territoriale. In questi cinque anni non abbiamo visto un solo mattone di edilizia sanitaria, le questioni annose che assediano la sanità sono rimaste intatte. Per cui uno sviluppo della sanità in quel senso, cioè nel senso di sviluppare un nuovo ospedale, è una direzione che noi dobbiamo intraprendere anche per dare e alleviare tutto il contesto territoriale. Le cosiddette Case della salute con cui istituire una rete territoriale che si occupa di alcune specifiche questioni risolverebbero a Sassari alcuni degli annosi problemi che tutt’oggi abbiamo. La difesa della città di Sassari passa innanzitutto per la difesa della salute”.
Giuseppe Palopoli
“Il nuovo ospedale è già stato individuato durante una riunione con i dirigenti della sanità tempo addietro. Si è pensato di costruirlo sui 30 ettari dell’Agraria. La necessità di un nuovo ospedale è dovuta al fatto che l’attuale è dislocato in vari punti, costringendo all’uso di ambulanze per spostare i pazienti per le visite, con conseguenti costi. Il Pronto Soccorso funziona bene con l’Open Space. Ho fortemente voluto una sala d’attesa, poiché durante un controllo insieme al presidente della Commissione sanità, Ugo Cappellacci, abbiamo trovato una donna sotto teloni a 41 gradi. Da quel momento, Cappellacci ha dato l’input per creare una sala d’attesa. Nonostante il buon lavoro del Pronto Soccorso, mancano ancora medici”.
Come andranno le elezioni per Brianda, Lucchi, Mariotti, Mascia e Palopoli?
Mariano Brianda
Pensa di vincere? “Sì, altrimenti non sarei qui. Ci incoraggiano le persone che vengono da noi e si sentono rassicurate. La Costituente per Sassari continuerà anche dopo le elezioni e il risultato, ne sono sicuro, ci sorprenderà”. Chi andrà al ballottaggio e chi, nel caso, lei sosterrà? “È possibile che altri decidano di sostenerci se andassimo al ballottaggio, oppure potremmo sostenere il Campo Largo se fossero loro ad andare al confronto con altri”.
Nicola Lucchi
Al ballottaggio chi ci va? “Io”. Con chi? “Se la vedono tra di loro. Non è un mio problema”. E lei con chi si apparenterà? “Non abbiamo cugini dalle altre parti, alle ultime elezioni non l’abbiamo mai fatto. Poi non so, tutto può succedere perché mai dire mai, la politica è l’arte del cambiamento. Bisogna vedere chi va al ballottaggio”. Se al ballottaggio dovesse andare lei con Mariotti? “La sinistra sceglierebbe me”.
Gavino Mariotti
È convinto di vincere? “Sì”. Primo turno o al ballottaggio? “Questo non lo so perché ho trovato una situazione difficile. Il centrodestra parte da uno svantaggio importante, in percentuale. Però non ho mai corso per perdere, ho sempre corso per vincere e ho sempre vinto. Quindi spero di mantenere la tradizione”.
Giuseppe Mascia
Pensa di vincere? “Sì”. Al primo turno? “È quello per cui stiamo lavorando”.
Giuseppe Palopoli
Pensa di vincere? “Certamente. Ho al mio fianco 34 candidati forti, persone del popolo che vivono tra la gente e conoscono bene i loro bisogni. Sono fiducioso che, grazie a loro, abbiamo una buona prospettiva di vittoria”.