L’appuntamento di mercoledì 12 febbraio.
Mercoledì 12 febbraio, alle 9 e 30, con un Consiglio comunale riunito in seduta solenne al teatro Civico, Sassari celebra il Giorno del Ricordo, la ricorrenza istituita con la legge 92 del 2004 per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. All’evento sono stati invitati a partecipare, con una rappresentanza degli ultimi anni del corso di studi, gli undici istituti superiori cittadini.
L’evento si aprirà con gli interventi del presidente dell’Assemblea civica Maurilio Murru, del sindaco Gian Vittorio Campus e dei consiglieri comunali. Successivamente la dottoressa di ricerca in Storia Moderna e contemporanea dell’Università di Cagliari Margherita Sulas rievocherà il periodo storico e i fatti avvenuti in quegli anni. Marisa Brugna e Sebastiano Serra, testimoni diretti dei tragici eventi che dal 1943 al 1945 hanno coinvolto il nord-est dell’Italia, racconteranno il loro vissuto. La prima da esule, figlia di esuli istriani, autrice del libro “Memoria negata. Crescere in un centro raccolta profughi per esuli giuliani”. Il secondo, anche lui esule, racconterà la sua storia di bambino il cui padre fu gettato nelle foibe. Marisa Brugna e Sebastiano Serra saranno a disposizione degli studenti, per rispondere alle loro domande e approfondire e arricchire così la conoscenza di un momento drammatico ancora poco noto.
Anche le scuole hanno previsto interventi con letture sul tema. Il Comune di Sassari ha voluto organizzare l’evento, coinvolgendo ancora una volta le giovani generazioni, per sensibilizzare gli studenti e le studentesse su questo dramma nazionale.
Nei giorni scorsi il Consiglio comunale ha votato una mozione per l’intitolazione di una via, una piazza, un giardino o di locale istituzionale, come un’aula universitaria, a Norma Cossetto, medaglia d’oro al merito civile. La giovane era una studentessa italiana istriana, impegnata nelle ricerche per completare la sua tesi di laurea, quando fu imprigionata, violentata, seviziata e gettata nelle foibe ancora viva e agonizzante dai partigiani slavi perché si rifiutò di rinnegare la sua patria, l’Italia. Anche questo atto si inserisce nel progetto “Non solo un Giorno”, il percorso che l’Amministrazione porta avanti dal 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La volontà è quella di tenere sempre alta l’attenzione sul drammatico fenomeno della violenza di genere. Per lo stesso motivo, il 12 febbraio sul palco sarà presente la sedia rossa che accompagna le iniziative dell’Amministrazione dal 25 novembre, e rappresenta sia tutte le vittime di femminicidio sia tutte le donne che, nei secoli, hanno subito ogni tipo di sopruso. Un segno, dal forte valore simbolico, con cui il Comune dà continuità all’iniziativa “Non solo un Giorno”, per sottolineare l’impegno costante nel combattere il la violenza sulle donne, in questo caso nell’occasione delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo, così come è stato nel Giorno della Memoria.