Avevano 19 e 16 anni Christian e Chiara, morti un anno fa tra Sassari e Alghero
di Valeria Ganadu
Due giovani madri si sono unite nel dolore e affrontano insieme la scomparsa dei loro figli Chiara e Christian, di soli 16 e 19 anni. Era il 17 marzo dell’anno scorso quando i due fidanzatini si trovavano tra Sassari e Alghero su una piccola utilitaria quando piombò su di loro un Suv. L’impatto fu devastante e persero la vita il 41enne Antonio Luigi Murineddu e i giovanissimi Christian Foddai e Chiara Urgias. Quelle vite spezzate in pochi secondi hanno cambiato il futuro delle loro madri. Katiuscia Sanna e Simona Pastriga hanno perso i loro figlioletti e si sono unite nella tragedia. Da quel momento una è diventata il sostegno dell’altra. Oggi, al Castrum romano di La Crucca, celebrano Christian e Chiara con una giornata di eventi. Insieme parlano di questo dramma condiviso
È passato un anno da quando i vostri due bambini sono volati via. È bastato un attimo perché le vostre vite cambiassero per sempre.
“Ci siamo accorti che nella vita purtroppo nessuno è immune, in un attimo tutto si distrugge”.
Vi siete conosciute il giorno dopo la tragedia, diventando inseparabili e quella che voi definite una famiglia allargata. Vi aiutate a vicenda.
“Un amore come il loro, cosi puro e genuino non poteva finire cosi. Il giorno dopo la tragedia abbiamo sentito il bisogno di vederci e da quel giorno non abbiamo mai smesso, abbiamo il bisogno di stare insieme. È come se lo volessero Chiara e Christian”.
I vostri ragazzi sono giovanissime vittime della strada. Non hanno infranto nessuna regola, lo hanno stabilito le indagini, si sono trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato. Oggi voi potete fare la differenza e raccontare a tutti quali siano le conseguenze di comportamenti inadeguati alla guida: Christian e Chiara non sono più tornati a casa da quella sera.
“Di solito, la sensibilizzazione sulla sicurezza stradale viene rivolta solo ai giovani e si tende a pensare che possano essere incoscienti, ma noi sappiamo che non sempre è così. Christian non aveva ancora 20 anni ma era un ragazzo maturo e responsabile e, soprattutto, non avrebbe mai messo la vita di Chiara in pericolo”.
I due ragazzi non hanno commesso errori…
“Erano giovani, spensierati e pieni di progetti, non avrebbero mai commesso una infrazione cosi grave. In questo caso l’incosciente era un adulto. Ed è per questo che ci rivolgiamo a tutti: alla guida, fate attenzione a qualsiasi comportamento che potrebbe essere pericoloso per voi e per gli altri. Correre e sorpassare, anche se vi sembra non si sia nessuno, non porta a niente. Se non a queste tragedie…”.
Il dramma che ha colpito voi coinvolge anche un’altra madre. Volete dirle qualcosa?
“Abbiamo sicuramente due dolori molto diversi, certo, tutte e tre abbiamo perso un figlio, ma bisogna riconoscere gli errori. Gli incidenti purtroppo accadono, è la vita, ma nel nostro caso si poteva evitare”.
Dopo il memorial di fine anno, oggi una manifestazione dedicata al loro sorriso.
“Sì, abbiamo organizzato una giornata interamente dedicata ai nostri bimbi”.