Il sindaco Campus sul 25 aprile: “In passato ho ceduto alla strumentalizzazione”
Mea culpa del sindaco di Sassari, Nanni Campus, durante le celebrazioni del 25 aprile per la cacciata del nazi-fascismo. Sul palco oltre il primo cittadino sono intervenuti la prefetta Grazia La Fauci, il presidente dell’Anpi Sassari, Thomas Arras e dei due giovani che hanno partecipato al progetto “Promemoria Auschwitz“. Un’iniziativa promossa da Arci e associazione Deina col sostegno economico del Comune di Sassari. L’intervento del sindaco è stato diramato alla stampa con un comunicato.
L’intervento di Campus
“Oggi, alla fine del mio secondo mandato, ho per l’ultima volta l’onore di rappresentare per voi e con voi la nostra Città nella celebrazione della Festa della Liberazione – così ha esordito il sindaco -. Una ricorrenza che è per tutti la celebrazione della Libertà. Libertà come bene assoluto, prezioso. Libertà come dono che è arrivato a noi oggi attraverso il sacrificio di migliaia di militari e di civili: cattolici, comunisti, monarchici, ebrei che hanno combattuto e sono morti per conquistarla, accomunati nella lotta di liberazione dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista. Morti che dobbiamo onorare perché è dal loro sacrificio che è nata la nostra democrazia”.
Nel suo intervento ha ricordato che queste celebrazioni della libertà e della democrazia per il terzo anno arrivano durante la guerra in Europa a cui si è aggiunto lo spargimento di sangue tra Israele e Palestina. “
È di fronte a queste tragedie che dobbiamo sentire ancora di più il senso di questa celebrazione – ha ammesso Nanni Campus -. Per troppi anni il 25 aprile è stato motivo di divisioni, di strumentalizzazioni di parte. Anche io in passato ho ceduto alla strumentalizzazione, sbagliando clamorosamente, ma, dopo anni, i tempi sono certamente maturi perché si possa uscire dal confronto di parte, tra vincitori e vinti, ormai affidato alla storia, per sentirsi tutti indistintamente vincitori di libertà e di democrazia, di un’eredità preziosa che la guerra di liberazione ci ha lasciato. Libertà e democrazia che tutti, indistintamente, sentiamo di dover amare, rispettare, difendere. Buon 25 aprile e buona vita a tutti“.