A Sassari gli spettacoli per la sesta edizione di Tribù Teatrali: il programma

Gli appuntamenti da 7 al 17 marzo.

L’Auditorium provinciale di via Montegrappa 2, a Sassari, ospiterà dal 7 marzo al 17 aprile la sesta edizione di Tribù Teatrali, rassegna di teatro indipendente che quest’anno ArtsTribu realizza in collaborazione con Spazio 105 e col supporto della Fondazione Bacchiddu. Il principale partner di Tribù Teatrali sarà come al solito il pubblico: quello portato avanti da Valeria Alzari, Luca Losito e Michele Vargiu è un progetto indipendente, senza finanziamenti pubblici, e si sostiene solo grazie agli spettatori e ai partner privati.

La scommessa di ArtsTribu ha consentito a un pubblico crescente di scoprire e apprezzare alcune delle più interessanti produzioni del panorama teatrale indipendente italiano. Sarà così anche quest’anno, con quattro appuntamenti che osservano e raccontano il mondo da una prospettiva prevalentemente al femminile e avendo l’isola come osservatorio privilegiato: coincidenze, ma sino a un certo punto, di una selezione fatta con un occhio puntato sui trasporti da e per la Sardegna e l’altro rivolto ad alcune delle espressioni emergenti in grado di interpretare con i vari linguaggi del palco temi di grandissima attualità e grandi classici.

Negli anni la rassegna ha ospitato decine di artisti e compagnie provenienti da tutta Italia, realtà che oggi sono inserite in circuiti prestigiosi, che hanno battuto il territorio isolano e si sono fatti conoscere e amare dal pubblico di Tribù Teatrali, rassegna che ha registrato un entusiasmo crescente, accogliendo negli anni oltre cinquemila spettatori.

I promotori.

“Ci piace immaginare che il teatro sia un luogo di cultura e arte, ma anche di socialità, e la rassegna nazionale che abbiamo allestito vogliamo che abbia questo spirito”, hanno detto oggi tra le altre cose Valeria Alzari e Michele Vargiu, che compongono l’associazione ArtsTribu insieme a Luca Losito e che hanno presentato la rassegna nella sala congressi di Spazio 105.

“Contrariamente agli ultimi anni, abbiamo scelto di dare spazio a realtà sarde, peraltro molto giovani, perché riteniamo importante valorizzare quel che sta accadendo di positivo nell’isola, con produzioni già premiate e apprezzate anche oltre Tirreno”, hanno dichiarato gli organizzatori, sottolineando tra l’altro che “Tribù Teatrali approccerà l’universo femminile con linguaggi differenti per affrontare temi disparati, dalla piaga attualissima del femminicidio a un dissacrante monologo quasi in stile “stand up comedy” sulla sessualità”.

L’organizzazione.

I posti numerati della nuova casa del festival costano 15 euro. Acquistando il pre-ticket con anticipo nello Spazio 105 di via Roma 105 e online si spendono 12 euro. Qualunque sia la modalità di acquisto, grazie allo “sconto Uniss” per un biglietto si pagano 11 euro. L’abbonamento per i quattro spettacoli costa invece 44 euro: una formula su cui gli organizzatori puntano con decisione per vincere una scommessa alla quale aderiscono anche le compagnie e gli artisti scelti tra moltissimi candidati.

Acquistare i biglietti al botteghino è possibile solo nei giorni degli spettacoli, mentre l’acquisto preventivo in via Roma 105 è possibile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 e dalle 16 alle 18.30. Il coupon andrà poi convertito in regolare biglietto Siae prima di entrare in sala.

Tra le novità di quest’anno il brindisi nel foyer che precederà ogni spettacolo serale, i matinée di tutti gli appuntamenti in programma – disposizioni sanitarie da “corona virus” permettendo – e l’adesione entusiasta della Fondazione Bacchiddu, sempre pronta a dare man forte ai progetti che strizzano l’occhio all’universo giovanile e cercano di approcciarlo e di comunicarci con ogni mezzo disponibile.

Tribù Teatrali ha a cuore i giovani e per tutti gli spettacoli prevede, nei giorni di spettacolo, anche dei matinée per le scuole superiori a costi dedicati.

Il programma.

7 Marzo ore 21

“Sette donne sole”, di Michele Vargiu, con Maria Antonietta Caria e Elisabetta Dettori e le musiche dal vivo di Marco Malatesta, produzione Compagnia Les Bruixes di Alghero, scene e costumi Fabio Loi, regia Federico Pacifici.

Sette donne, il tempo scandito dal nome dei giorni della settimana, sette punti diversi di un luogo e del mondo. Il palcoscenico diventa un luogo universale di evocazione di una vita e di una casa, di tutte le vite e di tutte le case, uno spazio emotivo, luogo di amarezza o di soddisfazione, più spesso di dolore, rappresentato da sette donne che raccontano l’evento che ha segnato la propria esistenza, che le ha portate alla condizione in cui si trovano al momento in cui salgono sul palco. Sette donne per una sola e tutte.

19 Marzo ore 21

“Senza zucchero”, di e con Francesca Saba, musica e canzoni dal vivo Matteo Sau, produzione Compagnia Artisti Fuori Posto di Cagliari.

In una mattina come tante altre, a Francesca Saba viene chiesto: “Come prendi il caffé?”. Non pensando di generare un silenzio imbarazzante, lei rispose su due piedi: “Senza zucchero. Come la vita”. Quella mattina nasce un monologo teatrale, un fiume in piena di parole, per dar voce a tutte quelle donne cosiddette “comuni”, ma non per questo meno “speciali”. Donne che decidono di curare le loro insicurezze e i loro inciampi emotivi, con una medicina speciale: la risata. Cinquanta minuti di cinica ironia, senza giri di parole, in cui l’autrice non fa sconti, nemmeno sul finale decisamente a sorpresa. E una sola domanda: “Questo spettacolo fa ridere o piangere?”. Anche qui la risposta è molto semplice: “Dipende. Come la vita”.

4 Aprile ore 21

“A quel paese”, di e con Francesco Civile e Daniel Dwerryhouse, produzione Compagnia AnfiteatroSud di Capoterra.

Vincitore dei premi “La città infinita” e “Spirito Fringe” al Roma Fringe Festival 2020.

Questa commedia gioca con le situazioni quotidiane in un’altalena di emozioni che racconta in modo semplice e intenso temi universali come viaggio, amore, paura e coraggio tramite personaggi eccentrici e vivaci ma non senza sostanza e concretezza. Lo spettacolo si basa su gioco, ritmo, equivoco, imprevisto e sorpresa, lotta contro la routine quotidiana e necessità di dare valore al tempo, senza farlo “passare” ma vivendolo. I semplici accessori di costume e la scenografia essenziale eliminano elementi superflui e lasciano spazio alle situazioni della commedia, in cui spesso e volentieri è coinvolto direttamente il pubblico. Un gioco tra attori, personaggi e platea che punta a far sorridere e a far pensare.

17 Aprile ore 21

Cca’ nissciuno è fisso – L’era della precarietà, di Alessandra Faiella e Francesca Puglisi, con Francesca Puglisi, regia Alessandra Faiella.

Quanto dura un amore al giorno d’oggi? Due, tre anni? E un lavoro? Sei, sette mesi? E un telefono cellulare? Sicuramente molto di più. Francesca Puglisi, giovane attrice di formazione accademica ma di autentico humor mediterraneo, ci conduce in un viaggio attraverso vicende di ordinaria precarietà. Un percorso esilarante, a tratti malinconico, nell’incertezza dei nostri giorni, dove invece che aggiustare un oggetto si preferisce sostituirlo con uno nuovo, e si finisce per fare la stessa cosa persino con le persone.

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