Trend positivo per il turismo a Sassari, soprattutto nell’extralberghiero
Negli ultimi 3-4 anni Sassari ha registrato un trend crescente di turisti che scelgono la città per soggiorni brevi, soprattutto nell’extralberghiero. Puntano su Sassari anziché optare per le più rinomate località costiere come Alghero, Castelsardo o Stintino. Questo fenomeno è in parte dovuto a ragioni economiche: Sassari offre alloggi a prezzi più accessibili. La domanda per le case vacanze è in costante aumento, con un’occupazione media del 51% e un prezzo medio a notte di 107 euro.
Recenti dati evidenziano una preferenza marcata dei turisti per le strutture extralberghiere rispetto agli hotel tradizionali, contribuendo a un’economia circolare locale. Il settore extralberghiero non solo offre alternative di soggiorno, ma permette anche la riqualificazione di numerose seconde case, generando un’opportunità di reddito per i proprietari.
Nonostante il centro storico di Sassari non sia ancora pienamente valorizzato, le zone semicentrali e ben servite continuano ad attirare visitatori. La maggior parte dei turisti proviene dal Nord Europa e tende a spostarsi tra le località costiere, ma anche nell’entroterra, mostrando un interesse crescente per un’esperienza turistica variegata. Le strutture extra-alberghiere di Sassari registrano una media di fatturato annuale compresa tra i 60.000 e i 70.000 euro l’anno. L’investimento nella comunicazione e nella promozione delle strutture è fondamentale, un prodotto ben presentato e dotato di tutti i comfort può far passare in secondo piano la posizione.
“Negli ultimi anni abbiamo notato un crescente trend di turisti che preferiscono soggiornare in città per locazioni brevi”. Lo evidenzia Mimmo Moro, delegato nazionale Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi) e presidente Unione turismo Confapi Sardegna. “Vengono qui anziché spendere di più in località turistiche costiere come Alghero, Castelsardo o Stintino. Sicuramente, dobbiamo migliorare, soprattutto nei servizi come market e negozi, molti dei quali ad agosto chiudono”.
L’ospitalità extra-alberghiera, che rappresenta il 55% del settore a livello nazionale, sta erodendo il fatturato degli hotel tradizionali. “Dobbiamo ancora adattarci a questo tipo di turismo. È necessario formare gli operatori e chiedo alle istituzioni di investire in corsi di formazione gratuiti per supportare questa transizione, senza gravare sui privati.”
L’ascesa delle strutture extra-alberghiere a Sassari segna un cambiamento nel panorama turistico dell’isola, puntando a una maggiore inclusività e diversificazione dell’offerta. “Per affrontare le sfide future – conclude Moro – sarà cruciale un impegno congiunto tra operatori e istituzioni”.