Scossone nella Lega di Sassari.
Continuano a volare gli stracci all’interno della Lega di Sassari. Il coordinatore ed unico militante della sezione giovanile del partito Giovanni Miscali si è dimesso. Le decisioni sono state messe nere su bianco in una lunga lettera inviata ai dirigenti del movimento di Matteo Salvini.
La segreteria regionale giudicata incapace.
Secondo l’ormai ex coordinatore giovanile la segreteria regionale leghista sarebbe incapace di comprendere il sistema politico sardo. Una sudditanza, peraltro dimostrata dai fatti, verso il Partito Sardo d’Azione ed il governatore Christian Solinas che hanno portato allo sradicamento nel territorio insieme alle promesse contenute nel programma elettorale che non sono mai state attuate. Ma la fila di problemi tra i leghisti non sono certo conclusi. I militanti, infatti, non vengono considerati dalla dirigenza territoriale spezzando il rapporto, o quel che rimane, tra i capi bastone e gli eletti.
“La cooperazione dovrebbe portare alla definizione di un indirizzo politico, ad oggi assente, condiviso con la base del partito – ha ripreso Miscali -. Le decisioni vengono imposte dall’alto e chi prova a criticare o a esporre dei suggerimenti viene minacciato di essere rimosso dalla carica o di subire pesanti conseguenze. Non viene riconosciuto il merito e la fatica di chi da anni, da quando il partito si trovava al 4%, ha lavorato per raggiungere i risultati che conosciamo”.
Decisioni calate dall’alto.
Le minacce e gli abbandoni nel partito hanno sicuramente scoraggiato Miscali. “Tutto deve essere approvato dall’alto, da un post sulle pagine social ad una manifestazione in piazza. Le proposte e le critiche costruttive sono percepite come minacce e portano all’essere isolato – ha affermato l’ex leghista -. Il coinvolgimento esiste solo per seguire la logica dei numeri. La situazione del partito a livello locale è disastrosa ed i vari abbandoni di militanti storici lo dimostrano. Delle tante promesse fatte in campagna elettorale per le regionali del 2019 nemmeno una è stata mantenuta ed oggi siamo diventati l’unico partito su cui addossare tutte le colpe delle mancanze della giunta regionale”.
I veleni nel partito di Matteo Salvini.
Subito dopo le elezioni regionali il malcontento all’interno del partito leghista nell’isola era diventato sempre più consistente. Il caso più eclatante a maggio dello scorso anno quando il deputato sardo Guido De Martini era stato sostituito dal lombardo Eugenio Zoffili che gli aveva soffiato il ruolo di commissario. L’ulteriore declassamento si era aggiunto a quello avvenuto poche settimane prima quando, a Sassari, il consigliere regionale Ignazio Manca era stato sostituito dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais.
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