I sindacati contro la Regione.
I sindacati Cigl e Uil si dicono contrari alle posizioni espresse, questa mattina, nel corso di un incontro avvenuto in Prefettura a Sassari, dall’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu. L’esponente della giunta Solinas non si era detto favorevole alla nomina di un commissario per affrontare l’emergenza coronavirus, mentre ha dato il benestare all’arrivo dei medici militari che dovrebbero assistere le strutture sanitarie del territorio.
“Posto che tutte le risorse umane, in particolare sanitari specializzati ed addestrati al contrasto delle epidemie, sono assolutamente benvenute, riteniamo che l’individuazione di una figura unica per Provincia, che gestisca l’emergenza, sia assolutamente indispensabile. Per questo siamo profondamente contrari, seppure in un’ottica di collaborazione fattiva, al fatto che, questa emergenza, continui a essere gestita con un modello che non sta dando risultati – afferma Paolo Dettori, segretario per la funzione pubblica della Cgil -. Da giorni oramai ascoltiamo il grido di dolore che proviene dai lavoratori della sanità del nostro territorio. L’emergenza del coronavirus ha colpito un sistema che, come abbiamo più e più volte avuto modo di segnalare negli anni scorsi, evidentemente era già gravemente debilitato”.
“Una situazione drammatica che sta toccando tutti gli ambiti. L’esempio di Casa Serena è lampante così come i contagi in ospedale – fa eco il segretario alla funzione pubblica della Uil, Dario Cuccuru -. C’è grande apprensione tra i dipendenti degli ospedali e degli appalti che intorno agli stessi ruotano, nelle residenze sanitarie assistite, nelle case di riposo, tra chi fa assistenza sanitaria domiciliare e chi lavora nelle strutture riabilitative o nelle associazioni di volontariato che si occupano dell’emergenza, vedasi Casa Serena e l’RSA San Nicola. Tutti lavoratori che si prendono cura delle persone più fragili ed indifese”.
I sindacati chiedono l’immediata individuazione di un commissario/direttore ad acta/8 per Assl con il compito di gestire la crisi. Figure forti e competenti che avrebbero il compito di emanare e gestire protocolli operativi integrati a tutte le strutture sanitarie, sia ospedaliere pubbliche e private, sia ai servizi sanitari territoriali residenziali e domiciliari, verificandone la puntuale e piena applicazione anche sotto il piano delle responsabilità dei vertici. La necessità di omogeneizzazione nel sistema sanitario, per la gestione degli operatori, sia riguardo al loro impiego che alla loro sicurezza, promuovendo sinergie tra tutti i soggetti limitatamente agli aspetti di contrasto dell’epidemia.
Ma anche la promozione e attivazione di una campagna di screening tra gli operatori della sanità che in maniera veloce possano stabilire chi è positivo e chi invece può tornare ad operare, con l’acquisto urgente di forniture di DPI. L’apertura di nuovi laboratori per effettuare i tamponi e individuazione di strutture dedicate non solo ai CO-VID positivi, ma anche separate da queste ultime di strutture dedicate ai casi sospetti in attesa di tampone/esito; nonché l’utilizzo di altri strumenti diagnostici quali TAC come in Emilia Romagna.
Infine l’istituzione di un tavolo permanente di coordinamento tra rappresentanti delle aziende sanitarie, le organizzazioni sindacali ed i soggetti della sanità privata e del terzo settore.
L’annuncio di una massiccia campagna di tamponi, secondo i sindacati, rallentata il giorno successivo per l’assenza di reagenti nei laboratori costituendo la prova emblematica di come non va gestita l’emergenza. Gli stessi constatano l’assoluta preponderanza di operatori sanitari colpiti dall’epidemia che potrebbe, a breve, portare al completo collasso del sistema salute e costituire involontariamente un ulteriore vettore di propagazione nella popolazione. Cosa che potrebbe avvenire ad Alghero dove, sembra, alcuni reparti siano nuovamente o per la prima volta infettati. Da qui l’appello al ministro della Salute, al presidente della Regione e all’assessore alla Sanità per l’immediata nomina di un commissario autorevole e competente, o meglio 8, che prenda/no in mano la gestione della sanità nel territorio della provincia di Sassari per gli aspetti di contrasto all’epidemia.