Critiche al progetto di Sassari in viale Italia.
Cambia il senso di marcia di viale Italia a Sassari, per creare una nuova direzione che da l’ingresso della città conduca verso l’Emiciclo. Questo comporterebbe la disattivazione della tratta di metropolitana di superficie Cliniche-Emiciclo e l’estensione della linea verso Piazzale Segni.
Questo progetto ha scatenato un ampio dibattito.“Mobilità sostenibile, mobilità dolce, mobilità leggera, “zone 30”, ciclovie, aree pedonali, l Piani Urbani della Mobilità nell’era del PNRR, Next Generation Italia, devono contenere un’adeguata e necessaria attenzione alla mobilità attiva, ferrovie locali, borghi e turismo sostenibile.”
Così il segretario della Fit Cisl, Alessandro Russu, interviene dopo la presentazione del piano di investimenti del Comune di Sassari con fondi del PNRR e punta, in particolare, l’attenzione sul progetto dell’amministrazione Campus per la mobilità nel centro città.
“Sono a disposizione miliardi di finanziamenti descritti nelle c.d. Missioni 1-2-3, tutto finalizzato a riequilibrare e potenziare nodi ferroviari metropolitani, ferrovie regionali, infrastrutture dedicate alla mobilità etc – spiega -. Le città si adoperano quindi nella realizzazione di importanti progetti ed ottenere finanziamenti delle opere strategiche, la città Metropolitana di Cagliari porta avanti da anni lo sviluppo della rete metropolitana di superficie realizzando già la terza linea (Repubblica/Matteotti/Stazione) in linea con l’attuale Piano Regionale dei Trasporti del 2008 e con il piano Urbano della Mobilità del Comune di Cagliari”.
“Attualmente -prosegue il segretario Fit – il servizio metropolitano di Cagliari (inaugurato nel 2008) viene svolto su due linee, per un’estensione della rete pari a 12,32 Km per un totale di 13 fermate mediante l’utilizzo di 12 tram. Nella città di Sassari il servizio metropolitano (inaugurato nel 2006) viene svolto su una linea, per un’estensione pari a 4,33 Km per un totale di 8 fermate mediante l’utilizzo di 3 tram. Non vogliamo ripercorrere tutte le polemiche che coinvolsero l’Amministrazione Comunale di allora, guidata da Anna Sanna, ci limitiamo a constatare come ancora una volta i quotidiani locali riportano l’ennesima retromarcia sull’unico tracciato esistente nella città di Sassari: “disattivare” il tracciato ferroviario da Viale Italia (Cliniche/Emiciclo) e riposizionarlo altrove!?”.
”Il master plan della mobilità di Sassari suddiviso in tre scenari fino al 2031 avrà anche articolazioni di intervento interessanti, come ad esempio la sinergia del Trasporto Pubblico operato da ATP Sassari e ARST, – prosegue Russu – ma “dirottare” la parte di tracciato più utilizzata dai pendolari per “liberare” viale Italia e indirizzare la linea a nord della città (peraltro abbondantemente servita dai mezzi ATP) non ha alcun senso. Discutibile anche la probabile scelta di “interrompere” la futura tratta metropolitana verso il porto di Porto Torres nel quartiere di Li Punti ed effettuare la c.d. “rottura di carico” dei passeggeri passando al trasporto su autobus per i restanti 13,7 Km. che viaggeranno su corsie preferenziali (laddove non c’è traffico intenso al contrario del centro cittadino)”.
Insomma – conclude Russu -, se si vuole percorrere la politica disincentivante per l’uso dell’auto privata, in questo modo si rischia, invece, di disincentivare l’utilizzo del mezzo pubblico (metropolitana in primis), non attrarre pari dosi di finanziamento destinati alle opere della mobilità sostenibile, cosa che altre realtà stanno portando avanti, continuando a riformare in continuazione la visione sulla mobilità del Territorio”.