La relazione tra stranieri e università a Sassari
La provincia di Sassari, nel contesto isolano, registra il numero superiore di nuovi residenti stranieri. A fotografarlo, il rapporto Mete, curato dal Crei e dall’Acli. Il loro impatto è molto positivo in tutta la Sardegna, dove, nel 2022, il valore aggiunto prodotto dagli occupati stranieri era pari al 3,2%. Tuttavia, rispetto al dato nazionale, la popolazione straniera residente in Sardegna è quella con la più bassa percentuale di unità nella fascia d’età 0-14 anni (12%). Inoltre, la differenza tra la percentuale di under 15 della popolazione generale e nella popolazione straniera è una delle più piccole. E stando alle previsioni ISTAT, al 2050, la perdita di persone under 15 nell’isola sarà doppia rispetto alla media nazionale, con oltre 3 giovani in meno ogni 10 attuali. Questo tema è strettamente legato all’istruzione superiore, che in Sardegna genera il fenomeno delle migrazioni interne, destinate a diminuire. Per il futuro è previsto un drammatico calo delle iscrizioni universitarie. Una leggera diminuzione è già evidente: l’Università di Sassari è passata dai 12.554 iscritti del 2022 agli 11.788 del 2023.
Popolazione e reddito
Stando sempre al rapporto Mete, la percentuale più alta di popolazione risiede nell’attuale provincia di Sassari. Guardando al lungo periodo, in venti anni è stata la sola, insieme all’area metropolitana di Cagliari, a mostrare dinamiche in crescita. Il fenomeno è noto da tempo: gran parte della popolazione si sposta verso i comuni costieri e le due città principali. Il confronto tra il 2023 e il 2024, invece, mostra che il calo ha investito anche loro.
L’indagine ha poi incrociato i dati relativi alla popolazione con quelli economici, considerando le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023 su redditi 2022. Usando il dato medio per contribuente dichiarante, ha poi messo a confronto la classifica dei comuni per reddito superiore con quella dei comuni più popolosi. Sassari, con una popolazione di più di 100.000 abitanti, è presente in entrambe e si posiziona al 3° posto con un reddito di 22.478,41 euro. La sua posizione scende leggermente considerando il reddito pro-capite, cioè l’imponibile diviso per il totale dei residenti in un comune: in questa classifica si piazza in sesta posizione, con un reddito pro-capite di 14.629,12 euro. A condizionare la classifica è la presenza di centri amministrativi, che possiedono le infrastrutture legate alla mobilità e i principali servizi di istruzione e sanità, di centri industriali e di quelli a forte vocazione turistica.
