La diffida.
Con l’iniziativa a carattere regionale delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil della funzione pubblica, che segue una serie di altrettante segnalazioni e denunce a firma della Cisl Fp di Sassari, si sono fissati i termini prescrittivi del diritto arbitrariamente sospeso, riferito al riconoscimento economico dovuto per il personale turnista che lavora nelle festività infrasettimanali.
Il ccnl sanità, all’art.29 comma 6 prevede che: “l’attività prestata in giorno festivo infrasettimanale dà titolo, a richiesta del dipendente da effettuarsi entro trenta giorni, a equivalente riposo compensativo o alla corresponsione del compenso per il lavoro straordinario con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario festivo”.
La controversia nasce da uno dei tanti pareri dell’Aran dove, in risposta ad altrettanti interpelli, ha dato indicazioni argomentando in sintesi che il turnista che svolge la sua attività lavorativa nel festivo infrasettimanale avrebbe diritto alla sola indennità di turno festivo, escludendo quindi, il compenso per il lavoro straordinario e l’eventuale alternativa al riposo compensativo.
L’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, congiuntamente alla Ats Sardegna, aderendo al dispositivo regionale del 19 ottobre 2017 a firma del direttore generale dell’Assessorato alla sanità della scorsa legislatura, nel mese di aprile 2018 ha diramato una circolare sospendendo l’applicazione dell’istituto contrattuale anzidetto, scatenando una miriade di proteste ed altrettante azioni legali.
Per cui migliaia di lavoratrici e lavoratori turnisti, tra Infermieri, Oss, Tecnici e così via dicendo, si sono visti scippare il diritto economico e con esso il diritto alternativo al recupero orario “compensativo”.
“Ora il punto è il seguente – dichiarano i sindacati – il dettato contrattuale, che come è noto viene negoziato al livello nazionale anche con l’Aran, nella fattispecie recita in maniera diametralmente opposta la condizione di diritto, la cui traduzione ed applicazione è inequivocabile, per cui il dipendente che osserva il proprio turno di servizio in coincidenza con la giornata festiva infrasettimanale (per citarne una: lunedì di pasquetta) ha diritto al pagamento dello straordinario festivo e/o in alternativa al riposo compensativo senza debito orario”.
“Bene siccome la questione interessa una nutrita platea di turnisti del comparto, i cui numeri per la sola Ats contano circa 15 mila dipendenti con una percentuale di turnisti aventi diritto del 60%, il sindacato, ha inviato una diffida che sottolinea anche la prescrizione, intende andare fino in fondo e se necessario rivolgersi al giudice del lavoro per restituire alle lavoratrici e lavoratori del sistema sanitario regionale il maltolto con decorrenza retroattiva” concludono i sindacati.