Si cerca una soluzione per realizzare il Campus universitario di Sassari.
È fissato per lunedì 13 dicembre un incontro tra gli enti sottoscrittori dell’accordo per la realizzazione del Campus Universitario nell’area di San Lorenzo a Sassari, progetto ormai archiviato alla luce degli importanti ritrovamenti archeologici di epoca romanica che riscriverebbero il corso degli eventi legati alla nascita della città di Sassari
. A convocare il sindaco Nanni Campus, il Rettore Gavino Mariotti, la Presidenza della Ras e l’Assessore regionale all’Università Andrea Biancareddu sono i vertici dell’Ersu di Sassari; un tavolo tecnico e di confronto tra i vari partner istituzionali per prendere atto dello stato dell’arte e dare avvio effettivo ad una consultazione sui possibili scenari prospettabili in correlazione con la sostanziale inutilizzabilità dell’area oggetto di intervento.
Dopo la comunicazione ufficiale del Ministero della Cultura, con notifica all’ente di via Coppino datata 24 novembre, che sancisce e quindi formalizza la sussistenza dell’interesse archeologico a San Lorenzo, parrebbe spegnersi definitivamente ogni possibilità di poter realizzare uno studentato da 280 posti letto con servizi e campi sportivi annessi in quell’area.
Lunedì prossimo i sottoscrittori dovranno approvare la chiusura del procedimento amministrativo e la relativa rendicontazione delle spese legate al terreno in questione e valutare se il sito possa essere interessato da interventi differenti dall’edilizia universitaria. Ma il confronto verterà principalmente sull’individuazione di altre soluzioni legate alla residenzialità e all’ampliamento dei servizi offerti alla popolazione studentesca iscritta a percorsi universitari o di alta formazione accademica nella città di Sassari. Ma soprattutto il tavolo con la presenza dei rappresentanti della Ras servirà per capire se il finanziamento di circa 26 milioni di euro, originariamente destinato alla realizzazione del Campus, può ancora considerarsi “salvo” o meno, soprattutto nel caso in cui venisse utilizzato per interventi diversi da quello per cui è stato concesso, per esempio per il recupero e ristrutturazione di altra struttura, sita nel centro urbano cittadino, per analoghe finalità, come proposto da Uniss. Altro nodo cruciale sono le scadenze: nel confronto i vertici istituzionali dovranno interrogarsi anche sulla possibilità di ottenere una maggiore elasticità dei termini entro i quali è tassativo accantierare, pena la perdita del finanziamento.
Per il Presidente dell’Ersu Massimo Sechi “l’incontro di lunedì 13 può finalmente rappresentare una svolta decisiva e necessaria per la questione “San Lorenzo”. La battuta d’arresto del Campus ci può offrire l’opportunità di ripensare all’intervento complessivo, privilegiando ad esempio l’idea di potenziamento di una moltitudine di servizi, che comprendono anche la residenzialità ma non esclusivamente quella, per dare risposte davvero concrete alle esigenze della popolazione studentesca sia in città che nelle sedi gemmate. Bisogna non perdere altro tempo e garantire alla città e a tutto il territorio ciò che è davvero il meglio per i nostri studentesse e studenti, ma ancor di più per l’intero tessuto economico di Sassari”.