Tbc in carcere a Bancali: “Test a tutti i detenuti”

Bancali

I casi di Tbc nel carcere di Bancali a Sassari.

La garante dei detenuti, Irene Testa, ritiene urgente nell’interesse di tutti, e onde evitare di gettare nel caos il personale e chi a vario titolo entra in carcere, di prevedere un test a livello nazionale per tutti i nuovi giunti attraversi un provvedimento da parte del ministero della Salute per porre fine al costante pericolo di salute al quale vengono sottoposti i detenuti e chi lavora in carcere.

“Apprendo con sollievo quanto comunicatomi dal Provveditore e dal direttore sanitario di Bancali riguardo la diffusione della tbc all’interno dell’istituto e di come la situazione sia sottocontrollo – afferma Testa -. Naturalmente non essendo tutti a conoscenza di come funzioni la malattia, la sola positività riscontrata in alcuni ha creato il caos. Quindi bene la chiarezza. Ora però, dopo questa vicenda, è necessario che tutte le strutture che accolgono nuovi giunti vengano messe in condizione di effettuare il test tbc per tutti. I dati dicono che oltre il 50% dei detenuti stranieri risulta positivo al test della tubercolina, e non si può continuare a far finta di niente“.

“Come è noto molti detenuti vengono trasferiti da un istituto all’altro senza che le cartelle cliniche seguano i loro spostamenti, così come è avvenuto in questo caso.  Per cui il personale sanitario spesso non conosce la storia clinica del detenuto in entrata. La situazione delle carceri è già ingestibile nella quotidianità ordinaria, figuriamoci quando accadono situazioni di panico”, conclude.

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