Tensioni all’interno di Fratelli d’Italia, a Sassari si rischia la scissione

Fratelli d'Italia Sassari

La polemica interna a Fratelli d’Italia a Sassari.

La recente decisione di accorpare i circoli Audax e Shardana di Fratelli d’Italia in un unico soggetto politico sta scatenando un’ondata di polemiche e malcontento all’interno del partito di Sassari. La coordinatrice provinciale Barbara Polo ha annunciato la riorganizzazione come una mossa necessaria per rafforzare la crescita del partito, su indicazione del dimissionario coordinatore cittadino Luca Babudieri, ma la base sembra non condividere la stessa visione.

La creazione del circolo unico, formalizzata con la fusione dei due gruppi locali, avvenuta all’indomani dell’elezione del capogruppo in seno al Consiglio comunale di Roberto Cadeddu, esponente del circolo sassarese Shardana, ha colto di sorpresa molti, inclusi gli stessi militanti. Pare infatti che tale decisione sia maturata dopo le amministrative con l’elezione di tre consiglieri di cui uno, Pietro Pedoni, iscritto al circolo Audax e due, Roberto Cadeddu e Maurizio Usai, iscritti al circolo Shardana. Infatti i consiglieri hanno proceduto all’elezione democratica del capogruppo come da regolamento consiliare. Il coordinatore cittadino Luca Babudieri, che sino a poco tempo fa era anche presidente del circolo Audax, sosteneva invece la candidatura del consigliere Pietro Pedoni.  

Luca Babudieri, pertanto, si è dimesso dal suo ruolo e ha chiesto la convocazione del coordinamento provinciale per discutere della nomina del capogruppo. In tale sede pare che sia l’ex consigliere Daniele Deiana che Luca Babudieri, entrambi bocciati alle urne regionali e il primo anche a quelle amministrative, hanno presentato una mozione per la fusione dei due circoli, quest’ultima votata con modalità discutibili da rappresentanti dei circoli limitrofi, peraltro costituiti da pochi tesserati e comunque esterni alle dinamiche di Sassari. La decisione, calata dall’alto, è stata appresa dagli iscritti solamente dalla stampa ed è stata interpretata da molti come una misura punitiva nei confronti del circolo Shardana, che fino ad ora aveva giocato un ruolo rilevante nella scena politica cittadina. I consiglieri comunali, infatti, hanno eletto democraticamente il proprio capogruppo dimostrando un buon livello di organizzazione e consenso.

La deputata Barbara Polo ha giustificato lo scioglimento dei due circoli, che pare abbia penalizzato esclusivamente il circolo Shardana, affermando che la riorganizzazione era necessaria per dare maggiore slancio alla crescita del partito, sottolineando l’importanza dell’unità e della pluralità. “Dopo l’elezione di ben tre consiglieri comunali abbiamo colto la necessità di una riorganizzazione per dare ancora più forza alla nostra crescita, iniziata da qualche anno grazie all’impegno di tanti militanti e dirigenti,” ha dichiarato Polo, confermando Luca Babudieri come coordinatore cittadino del nuovo circolo unico.

Tuttavia, queste dichiarazioni non hanno convinto gli iscritti e tantomeno placato le polemiche. Molti membri dei circoli Shardana e Audax hanno percepito la decisione come una mera imposizione dall’alto, aggravata dal fatto che non è stata discussa, né concordata con i diretti interessati. La sensazione prevalente è che il rinnovamento del partito sia stato un mero pretesto per gestire in modo autoritario, ignorando le reali dinamiche e le richieste della base. La decisione di accorpare i circoli potrebbe non solo compromettere l’unità interna, ma anche rischiare di scatenare una scissione. Alcuni membri del circolo Shardana hanno espresso la loro intenzione di non rinnovare le tessere, mettendo in dubbio sia la legittimità della metodologia adottata e quindi anche la stabilità e la coesione del partito in città.

Luca Babudieri, coordinatore cittadino del circolo Audax, aveva dichiarato che l’intento del nuovo circolo unico era quello di costruire una “casa comune per tutti coloro i quali si riconoscono nei valori del centrodestra”, con un’apertura verso chiunque volesse contribuire alla crescita del partito. Tuttavia, le sue parole ora sembrano un dileggio, considerando il fatto che si era dimesso dal suo ruolo di coordinatore cittadino di entrambi i circoli per poi chiedere la convocazione urgente del coordinamento provinciale e in tale sede sciogliendo i due circoli. E con tale escamotage si è fatto nominare commissario

La situazione appare delicata e il rischio di una frattura interna è concreto. La sconfitta nelle recenti elezioni regionali e comunali sembra aver amplificato le tensioni, rivelando una frattura tra i vertici e la base che potrebbe avere conseguenze per il futuro del partito in città. Resta da vedere se la nuova struttura sarà in grado di superare questi ostacoli o se, al contrario, si assisterà a una spaccatura che potrebbe compromettere la coesione e l’efficacia politica di Fratelli d’Italia non solo a Sassari.

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