L’università di Sassari nella classifica del Censis.
L’Università di Sassari si colloca al secondo posto in Italia nella classifica dei 17 Atenei medi statali stilata dal Censis.
Il risultato, che migliora decisamente il 4° posto dello scorso anno, è il frutto di una serie di indicatori: servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, strutture disponibili, comunicazione e servizi digitali, livello di internazionalizzazione, occupabilità dei laureati. L’Ateneo turritano ha riportato un punteggio complessivo pari a 96, al secondo posto dopo Trento che ha ottenuto 98,7. Questi i punteggi parziali: 85 nei Servizi, 104 nelle Borse, 110 in Strutture – anche quest’anno il punteggio più alto in Italia –, 107 in Comunicazione e servizi digitali, 90 nell’Internazionalizzazione, 80 nell’indice di Occupabilità.
Tra i corsi di laurea, è un ottimo risultato il secondo posto per i corsi di studio triennali del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica (101.5): per il settimo anno consecutivo, si confermano ai vertici in Italia, preceduti solo dall’Università di Ferrara (104.5), davanti allo IUAV di Venezia (99) e al Politecnico di Milano (92.5).
Molto bene anche Medicina veterinaria: la laurea magistrale a ciclo unico di Sassari ha ottenuto un punteggio di 94, dietro a Padova (95.5) e davanti a Bologna (90). Da sottolineare poi il quinto posto per il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia(89) subito dopo l’Università di Padova (91), con una risalita di tre posizioni rispetto allo scorso anno.
La classifica Censis, come altre, si basa su molteplici indicatori che vengono combinati insieme, misurando aspetti diversi, alcuni di contesto socio-economico, altri legati al diritto allo studio, altri puramente accademici.
“Nonostante le difficoltà che affrontiamo tutti i giorni, accentuate dalla drammaticità del periodo che stiamo vivendo, l’Università di Sassari resta nei piani alti della classifica Censis – Commenta il Rettore Massimo Carpinelli – E’ stato premiato il sistema di comunicazione e servizi digitali e le strutture offerte ai nostri studenti. Sull’occupabilità, per quanto sia un indicatore indipendente, abbiamo messo in atto delle politiche di job placement che hanno prodotto i loro risultati. Questi numeri attestati da un ente terzo certificano che l’ateneo è in salute e non solo dal punto di vista finanziario, ed è un bene prezioso, irrinunciabile per tutto il territorio che, mi auguro, possa essere gestito e custodito al meglio da chi mi succederà. Credo che questi dati oggettivi e incontestabili costituiscano la migliore risposta alle polemiche sollevate nelle scorse settimane”.
Rispetto allo scorso anno è aumentato di 10 punti (da 94 a 104 punti) l’indicatore relativo al sostegno agli studi sotto forma di borse per gli studenti e le studentesse. I servizi (mensa, alloggi,…), che sono gestiti direttamente dall’Ente Regionale per il Diritto allo Studio – ERSU, passano da 79 a 85 punti, così come migliora, seppur di un punto (da 89 a 90) il criterio sull’internazionalizzazione. Progredisce inoltre il fattore occupabilità, introdotto lo scorso anno, migliorato anche grazie al potenziamento del sistema di job placement e alll’intensificazione dei rapporti con il modo delle imprese.