Il progetto del Canalone a Sassari.
Il dibattito sul progetto del Canalone, che mira a mitigare il rischio idrogeologico nel Fosso della Noce a Sassari, si riapre. Il Comune ha depositato la richiesta per avviare il processo di valutazione di impatto ambientale e sarà possibile inviare osservazioni entro il 30 giugno.
La votazione del piano di espropiazione.
Finora, l’unico passaggio pubblico del progetto è stato durante la votazione del piano di espropriazione. Coloro che si oppongono sostengono che il progetto comporterà abbattimenti di alberi, rimozione di terreno fertile e trasporto di materiali in discarica, causando danni e impatti ambientali significativi.
La versione di Palazzo Ducale.
Secondo Palazzo Ducale, l’intervento ha l’obiettivo di mettere in sicurezza idraulica la vallata, dove oggi si trovano centinaia di palazzine. Il progetto consiste nella realizzazione di un alveo da 890 metri in gran parte a cielo aperto, realizzato con materiali naturali in grado di raccogliere e allontanare le portate di piena eccezionale evitando che allaghino pericolosamente case, strade e giardini. L’acqua potrà così superare in totale sicurezza i terrapieni di viale Trento e viale Trieste per raggiungere la Valle del Rosello, fino al Rio San Giovanni.
In cosa consisterà l’opera del Canalone.
La larghezza massima della parte naturale a cielo aperto (372 metri) sarà di 7 metri mentre in corrispondenza dei parcheggi esistenti (Santi Angeli, Provincia di Sassari, Banco di Sardegna, Condomini vari) il canale sarà largo massimo 4 metri (e lungo 209), in calcestruzzo con copertura con griglia carrabile in modo da non perdere posti auto, così come i tratti di raccordo di cui 160 metri sotto i 2 terrapieni. Per 372 metri, corrispondenti alle attuali aree verdi, saranno utilizzati materiali naturali: terra, pietrame e piante.