Il trasferimento di don Masia agita Sennori, una petizione per farlo restare

Il trasferimento del parroco don Salvatore Masia.

Fa discutere a Sennori il trasferimento del parroco don Salvatore Masia, che dalla chiesa di San Basilio Magno, verrà trasferito nella cattedrale di Porto Torres, con effetti dal primo novembre. Il trasferimento, stabilito dall’Arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba, da quando ieri è stato ufficializzato, è diventato da ieri l’argomento del paese, tra chi è favorevole e chi è contrario al trasferimento.

Su una cosa però sembrano tutti d’accordo: il fatto che Don Masia, sessantenne, nei 27 anni di sacerdozio a Sennori, prima come vice parroco e poi come titolare della parrocchia, ha lasciato un ottimo ricordo. Masia, originario di Ittiri, ha accettato la decisione di Saba, secondo quanto riferiscono fonti a lui vicine. Concordano sull’accettazione del trasferimento sia il presidente del gruppo San Giuseppe, nonché organista della schola cantorum, Davide Chessa che Vittorio Cossu, vice presidente dell’Associazione San Biagio, che dicono. “E’ una persona ben voluta da tutti, ma noi dobbiamo rispettare la volontà del prete. Ci dispiace che vada via, perché ci ha amministrato bene, è stato un buon parroco. Ma allo stesso tempo, siamo pronti ad accogliere il nuovo parroco proveniente da Siligo, don Giuseppe Marras, con una festa che coinvolgerà tutto il paese. Don Marras è un prete giovane, con un visione della vita certamente diversa da don Masia, ma questo non significa che non possano essere valide entrambe”, dice Cossu.

Teresa Carta, vice presidente del gruppo folk Città di Sennori, dice: “Le decisioni del Vescovo Saba sono intoccabili, possiamo solo prenderne atto, nonostante siamo tutti dispiaciuti perché don Masia è stato sempre presente e disponibile con noi, mettendoci a disposizione pure l’oratorio quando ne avevamo bisogno”. Di tutto altro avviso Pina Pazzola, presidente dell’Associazione Madonna di Bonaria che si fa portavoce di chi invece è contrario al trasferimento di don Masia ed è pronta anche a promuovere una petizione popolare, affinché don Masia resti a Sennori.

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