Brianda incassa la sconfitta a sindaco di Sassari: il futuro del centrosinistra e il suo ruolo in Comune

Le dichiarazioni dopo la sconfitta elettorale.

Il post sconfitta da sindaco di Sassari del magistrato Mariano Brianda, che al ballottaggio contro Nanni Campus ha raccolto il 43,78% del consenso, è un risveglio tranquillo.

Rimane la delusione per l’insuccesso, ma resta la voglia di andare avanti a testa alta, non senza un filo d’amarezza. ‘‘In democrazia non si perde mai, si impara, si capisce, ci si rimette da capo per ripartire – confessa Brianda -. Il progetto portato avanti in una campagna elettorale durata 45 giorni non è stato capito dalla gente, evidentemente il progetto è stato insufficiente. Si rivela necessario stare ancora di più tra la gente”.

Brianda incassa elegantemente la sconfitta, ma si sfila dall’idea che possa mettersi alla testa del centrosinistra sassarese, logorato dopo 14 anni di governo ininterrotto. ”Tutti mi chiedono che cosa farà il Pd – prosegue -, ma io non sono il Pd, chiedetelo a loro. Io sono super partes“.

E adesso? “Mi limiterò a tornare a essere un cittadino comune, giustamente preoccupato per un certo indirizzo politico che investe l’Italia e ora anche Sassari. Sarò vigile, osserverò attentamente”, risponde.

Quanto al nuovo sindaco Nanni Campus, Brianda lo guarda con un pizzico di diffidenza. ”Non mi sento di dargli consigli. Ha tutti gli strumenti e l’esperienza per risolvere i problemi – argomenta il magistato -. Guarderò, osserverò e controllerò se le sue promesse elettorali verranno mantenute, tenendone conto puntualmente”.

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