Dalla carne di cinghiale ai fogli, il codice dei pusher di Sassari per spacciare

I pusher utilizzavano un linguaggio criptico

L’ordinazione delle sostanze stupefacenti avveniva di volta in volta utilizzando un linguaggio criptico, con una terminologia varia: dai fogli alla carne di cinghiale, dai documenti alle mattonelle. Metodi utilizzati allo scopo di eludere le investigazioni.

Ad esempio, nel corso di alcune intercettazioni, si parlava di “mezzo cane“, che indicava l’ordinativo di mezzo chilo di marijuana o cocaina. O cinque cani che indicavano cinque chili.

Spesso venivano utilizzati anche altri stratagemmi. Con tre macchine, la prima in cattive condizioni e altre due al seguito, si procedeva al trasporto della droga da Nuoro. Un metodo studiato per fare in modo che venisse bloccata la prima, priva di droga, mentre le altre due con il carico potevano proseguire tranquillamente nel tragitto verso Sassari.

Nel corso delle indagini, iniziate nell’ottobre 2018, era stato, inoltre, arrestato un soggetto attualmente indagato nell’operazione di oggi, trovato in possesso di circa 2 chilogrammi di marijuana.

La droga, destinata soprattutto alle piazze di spaccio cittadino, veniva consegnata ai pusher di strada e spacciata soprattutto nella zona del centro cittadino e in quella industriale di Predda Niedda.

Condividi l'articolo