Chiude la filiale del Banco di Sardegna di Giave tra le proteste

Chiude il Banco di Sardegna di Giave.

Chiude la filiale del Banco di Sardegna a Giave. Un servizio fondamentale per i numerosi cittadini che hanno il conto corrente nell’istituto di credito e che, per forza di cose, si troveranno costretti a spostarsi nella vicina Bonorva per le operazioni di rito. O, in extrema ratio, si troveranno ad aprire il conto con Poste Italiane. A nulla sono valse le rimostranze dei clienti e dello stesso Comune che si era mosso immediatamente per scongiurarne la soppressione della filiale.

La sindaca, Maria Antonietta Uras, aveva scritto una lettera al direttore generale dell’istituto di credito, Giuseppe Cuccurese, chiedendo un ripensamento. “Comprendo che Giave sia un piccolo paese – aveva premesso la prima cittadina – ma, qualche anno fa, mentre la sede di Bonorva procedeva a trasferire la sede da piazza Santa Maria a corso Umberto, Giave ha ospitato tutta la clientela dei due paesi. La sede di Bonorva, che dovrebbe ospitare dal 26 ottobre qualche centinaio di clienti in più, non permette ai diversamente abili di recarsi negli uffici liberamente, senza dover suonare il campanello per avvertire gli impiegati. Inoltre, quando la banca è chiusa, gli stessi non possono accedere in quanto per arrivare almeno al bancomat, non c’è un vicino parcheggio per invalidi“.

La sindaca, per scongiurare la chiusura della filiale, aveva proposto di non far pagare l’affitto. Scelta che, purtroppo, non è servita a far cambiare idea al Banco di Sardegna. Paradosso che si scontra con la proposta di installare un’ulteriore Postamat visto che, appena qualche settimana fa, la richiesta era giunta da Poste Italiane.

Infine, un grave problema per i diversamente abili che si recano in banca, è l’abbattimento delle barriere architettoniche. Infatti, fuori dall’orario d’ufficio, al Banco di Sardegna di Bonorva non si può arrivare al bancomat poiché 3 gradini impediscono di arrivarci, ed altri 3 gradini sono presenti per arrivare alla bussola.

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