Senza lavoro e con un bimbo piccolo, occupano una casa per disperazione: inizio d’anno amaro a Sassari

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La triste storia di una coppia di Sassari.

Salvatore e Irene sono due giovani che hanno deciso di andare a vivere insieme. Hanno un figlio e per disperazione hanno dovuto occupare un’abitazione popolare in via Grazia Deledda a Sassari. Nonostante l’intenzione trovare una soluzione convidisa, nessuna mano tesa da Area, l’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa.

La prima occupazione risale allo scorso maggio. La coppia, in evidente stato di necessità e non potendo vivere insieme ai propri familiari, decide di occupare la casa fino a quel momento disabitata. L’avventura dura un mese, ma vengono a sapere che è stata assegnata ad un disabile. Così, dopo essersi messi una mano sulla coscienza, decidono di lasciarla il mese dopo.

Ciascuno ritorna con i propri genitori, ma le difficoltà si ripresentano e i due giovanissimi nel frattempo vengono a sapere che il legittimo assegnatario ha rinunciato. Allora lo scorso 9 ottobre effettuano una seconda irruzione e decidono di stabilirsi in pianta fissa.

“Sto insieme alla mia compagna da 2 anni e cresciamo un bimbo piccolo – racconta Salvatore -. Viviamo con meno di 200 euro e andiamo avanti grazie al supporto dei nostri genitori e della Caritas parrocchiale del Cuore Immacolato. Sono asmatico e qualora mi sfrattassero non saprei dove andare né io, né la mia compagna. Siamo entrati per necessità, ma pur con le difficoltà del momento siamo disposti a pagare nonostante Area non ce lo consenta”.

Da alcune settimane alla coppia è stato intimato sgomberare l’abitazione. In caso contrario l’ufficiale giudiziario provvederà allo sgombero forzato. Un’ipotesi che agita il sonno della compagna del giovane. “Ci vorrebbero sgomberare forzatamente. Ci hanno minacciato di staccare l’acqua e la luce. Viviamo con l’ansia e la paura. Se veniamo cacciati ci troveremo in strada”, ha affermato la giovane.

Negli ultimi giorni diverse persone hanno testimoniato la loro vicinanza alla coppia. In particolare i residenti del condominio, che hanno invitato la coppia a non mollare. Una situazione di disagio per la quale Salvatore e Irene chiedono umanità all’ente regionale per l’edilizia abitativa.

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