Coronavirus, la situazione nelle case di riposo di Sassari e provincia

Ok alle visite dei parenti ma l’attenzione resta massima.

Nelle case di riposo della provincia di Sassari l’aumento dei contagi da coronavirus preoccupano, ma non troppo. La maggior parte delle strutture, infatti, consentono le visite dei parenti, ma a condizioni ben precise.

“Concediamo ai parenti di poter visitare i loro familiari sia al mattino che alla sera. Gli incontri, però, non avvengono all’interno della struttura, ma nel giardino – fa sapere suor Fiorenza, responsabile della casa di riposo Paolo VI a Sassari -. Seppur all’aperto, resta l’obbligo della mascherina e dell’igienizzazione delle mani. Per questo all’entrata, e in diversi punti, abbiamo posto il dosatore così che tutti, ospiti e parenti, possano utilizzarlo“.

Stesso discorso a Porto Torres, nella casa di riposo Biccheddu-Deroma, interessata da un focolaio nei mesi scorsi: “Stiamo limitando gli accessi in base alle disposizioni di legge – ha affermato Pierluigi Molino, responsabile della struttura -. Siamo interessati da screening regolari e, per precauzione, consentiamo le visite dei parenti solo se indispensabili. Tuttavia, essendo una casa di riposo e non un carcere, consentiamo agli autosufficienti di uscire, muniti sempre di mascherina e gel igienizzante“, ha poi concluso.

Anche ad Alghero, nella casa di riposo Angelico Fadda, le regole sono uguali. “Al momento le visite dei parenti sono aperte a tutti, ma stiamo valutando la possibilità di effettuare limitazioni – afferma preoccupata suor Teresa, responsabile della struttura per anziani -. Anche perché questa città è molto trafficata, passano tantissime persone e non vogliamo far correre alcun rischio ai nostri ospiti. Fino ad oggi le visite si svolgono all’esterno con l’obbligo della mascherina, più avanti valuteremo cosa fare“.

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