Gallerie di Sassari chiuse alle merci pericolose, chiesto l’incontro con il Prefetto

Le associazioni di categoria chiedono un incontro urgente.

Da martedì 21 luglio, l’Anas ha inibito il transito dei veicoli che trasportano merci pericolose (tra queste benzina, gasolio, olio combustibile, bitume, gas e gas ad uso medicale, bombole, ma anche prodotti chimici e rifiuti), nelle gallerie del Mascari sulla SS131 “Carlo Felice”. I mezzi sono così costretti a percorrere un tragitto alternativo all’interno della città di Sassari, con ingresso-uscita viale Italia e ingresso-uscita Scala di Giocca-Ossi. Un provvedimento che incide pesantemente sulla percorrenza delle merci da e per il polo industriale di Porto Torres e che porta criticità sulla sicurezza nella viabilità, nonché ulteriori oneri e disagi per le imprese, già provate negli ultimi mesi per l’emergenza covid.

Le associazioni di categoria, Confindustria Centro Nord Sardegna, Assopetroli, Confapi Sardegna, Fita Cna Sardegna, hanno chiesto al prefetto di Sassari Maria Luisa D’Alessandro un incontro urgente, per evidenziare le problematiche dell’introduzione del divieto di transito nelle gallerie per i lavoratori, le imprese e anche per la cittadinanza. «

“La preoccupazione principale infatti è che il trasferimento di una mole di traffico così concentrata su Scala di Giocca e sulle arterie urbane, con centinaia di mezzi che ogni giorno trasportano prodotti industriali, porti conseguenze per la sicurezza per i cittadini e per le nostre aziende, oltre che problemi di inquinamento”, spiega Achille Carlini, consigliere di Confindustria Centro Nord Sardegna, che mercoledì mattina ha convocato un tavolo informale a Villa Mimosa con i rappresentanti delle associazioni di categoria. Un altro problema da non sottovalutare riguarda i maggiori oneri che le aziende dovrebbero sopportare con la nuova viabilità. Con la viabilità ordinaria il tempo di percorrenza nel tratto con le due gallerie era di 5 minuti, mentre adesso diventerebbe di circa 45 minuti per ciascuna tratta, assolutamente incompatibile con i limiti imposti dal codice della strada per le ore di guida degli autisti dei mezzi. Per le aziende del settore che trattano merci pericolose il trasporto diventerebbe così non più economicamente sostenibile. Con possibili conseguenti ricadute per la clientela sui prezzi finali dei prodotti”.

Il tema era emerso già la scorsa settimana. Venerdì il presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna Giuseppe Ruggiu aveva infatti scritto al capo compartimento dell’Anas Sardegna Francesco Ruocco, chiedendo chiarimenti e dettagli. In assenza di una risposta le quattro associazioni di categoria si sono adesso rivolte al prefetto.

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