Un professore di Sassari trova la soluzione di un difficile rompicapo matematico

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L’intuizione del professor Roberto Demontis.

Ci ha pensato un professore sassarese di 37 anni a sciogliere finalmente il temutissimo rompicapo “Torre di Hanoi“, gioco inventato nel 1883 dal matematico francese Èdouard Lucas.

Roberto Demontis, docente precario all’Istituto agrario, è riuscito a svelare un arcano cristallizzato da ben 80 anni e su cui nessuno riusciva a far calare il sipario. Innumerevoli, infatti, i tentativi dei matematici del globo, che l’hanno sempre giudicato irrisolvibile.

Il gioco è apparentemente semplice. C’è un determinato numero di pioli, su ognuno dei quali si colloca un certo quantitativo di dischi di dimensione differente, disposti dal più grande al più piccolo. L’obiettivo ultimo consiste nello spostare la torre risultante su un altro piolo, a patto che si trasferisca un solo disco alla volta, avendo cura di non mettere mai un disco grande sopra uno più piccolo. Qualora si disponesse di tre pioli, la soluzione conseguente sarebbe più tempestiva giacché lo si dimostrerebbe per induzione. Se invece si avessero almeno quattro pioli, la strada verso la soluzione risulta più arzigogolata, tanto da bloccare i ragionamenti per quasi un secolo.

Demontis osserva come tale caso sia arduo proprio in quanto viene meno il determinismo. Per cui, “dopo ogni mossa è possibile cambiare strategia pur restando nel numero minimo di quelle necessarie a risolvere il puzzle”, precisa il professore.

Il percorso che ha condotto Demontis all’appianamento dei dubbi è durato 5 anni, ma non si è mai trattato di un’applicazione ossessiva. “Non è stato un pensiero maniacale, ogni tanto avevo un’intuizione e provavo a verificarla. Molto utile è stato il carteggio con i revisori che mi chiedevano di spiegare bene ogni passaggio e questo mi ha permesso di capire benissimo il problema”, afferma il docente.

La soluzione del giovane insegnante sassarese è stata giudicata ineccepibile, tanto da essere pubblicata su un’illustre rivista del settore “Discrete mathematics, algorhitms and applications”, tuttavia non si tratta dell’ennesimo caso di cervello in fuga. “I miei progetti non sono cambiati, sto benissimo a Sassari. Intendo continuare la mia attività di insegnante e coltivare gli interessi che hanno determinato la mia volontà di tornare a vivere in Sardegna”, conclude Demontis.

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