La storia del cinquecentesco palazzo dell’Università di Sassari

L’edificio dell’Università di Sassari.

L’Università di Sassari rappresenta da sempre uno dei simboli di questa città, che fa proprio degli studi universitari uno dei suoi settori trainanti. L’edificio risale alla seconda metà del ‘500, quando si tenne la prima lezione dello Studio generale gesuitico.

Per volere di Alessio Fontana, che lasciò i suoi averi nel proprio testamento al Municipio, fu istituto il primo collegio di studi della città di Sassari e della Sardegna. Di lì a pochi decenni, nel 1617 fu istituita ufficialmente l’Università degli Studi di Sassari grazie al re Filippo III che ne concesse lo statuto.

Nel 1847, a causa della legge Casati, l’Università corse il rischio di soppressione: fu la volontà del popolo, che si ribellò a questa decisione, a salvare le sorti dell’Ateneo, che nel 1877 avviò un’altra fase di sviluppo. La struttura si affaccia ancora oggi in piazza università, che prende il nome da essa. Conserva per la maggior parte la struttura edificata nel ‘500. Caratteristica della struttura è l’ampio giardino posto al centro, che decora l’interno della struttura dotata di un doppio ordine di logge. Sotto i porticati del cortile e dei corridoi sono poste le scritte e i busti di coloro che hanno contribuito a rendere celebre l’università.

Tra i grandi personaggi storici e illustri che si sono laureati all’università di Sassari troviamo Francesco Cossiga, Luigi Berlinguer, Antonio Segni e Antonio Pigliaru.

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