A Sassari nella prima serata della zona bianca, tra tavolini dei bar ancora pieni e ristoranti aperti

Primo giorno di Sassari in zona bianca.

Primo giorno in zona bianca, ieri a Sassari, come nel resto dell’isola. “Una liberazione – esulta Mario Ruzzoli, titolare di un locale in via Roma – . Abbiamo speso tutte le nostre risorse finanziarie e mentali. È tempo di ricominciare”. E pochi come Ruzzoli, un fratello ucciso dal virus e lui stesso scampato al covid dopo 6 giorni agli infettivi, sa cosa significhi rinascere. Ma per adesso la ripresa, nel capoluogo turritano, procede a rilento: poche le persone in giro. “Perché è lunedì – dicono due ragazze – . Aspetta sabato e vedrai”.

Il weekend però è ancora lontano e in città domina l’affluenza a macchia di leopardo. Nella parte bassa del corso Vittorio Emanuele un esercente abbassa le serrande alle 20, un’ora prima del termine stabilito. “E per chi devo tenere aperto?”, spiega indicando il deserto della via. Bisogna risalire perché l’“aria bassa” sassarese si diradi, annunciata dalla voce di Dalida che canta “Bang Bang”, da un bar vicino a piazza Castello. “Cosa è cambiato nel passaggio da zona a zona? Il consumo di birra.”, rivela il gestore. “Dalle 2 casse giornaliere- 15 bottiglie ognuna- della fascia arancione, alle 8 di quella gialla.” L’aumento esponenziale sembra già scritto con l’isola vestita di bianco. E prevedibile anche, quanto temuto, si annuncia un altro pronostico. “Sabato scorso c’era il mondo dappertutto. Figurati il prossimo – sostiene una coppia in piazza d’Italia – . Due settimane e ci richiudono.”

Ma c’è chi si ribella o almeno scarica le responsabilità. “Siamo schiavi della natura – commenta uno studente di chimica in piazza Azuni – . La diffusione del virus non dipende solo da noi”. E in via Torre Tonda, l’epicentro della movida cittadina, molto frequentata anche ieri, il coronavirus non pare al centro delle preoccupazioni. “Molti non hanno ancora capito – afferma un barista- . All’Isola Rossa domenica scorsa giravano tutti senza mascherina e guardavano noi come alieni.”

“La vita deve continuare ma in sicurezza”, aggiunge una signora. Quella vita che Sassari sta provando pian piano a riprendersi con la zona bianca. Sabato permettendo.

Condividi l'articolo