Il falegname di Pattada che porta a nuova vita il legno dei vecchi edifici

Il falegname di Pattada Arminu e la sua Rebelles.

Rebelles è il nome che Antonello Arminu, falegname di Pattada, ha voluto dare alla sua piccola impresa artigiana. Rebelles, ribelli, sono i legni che lui lavora. Pezzi recuperati da vecchi edifici che si rifiuta di consegnare all’oblio dandogli una nuova vita. Ribelle è lui che, rimasto senza lavoro in seguito alla crisi economica mondiale del 2009, ha deciso di non sottostare al sistema che lo avrebbe voluto far emigrare dalla Sardegna e ha deciso di mettersi in gioco per costruire una storia tutta sua.

Come da tutte le crisi, spiega Antonello, arriva una rinascita. Quando il lavoro in una grande falegnameria è venuto a mancare si è reso conto che non voleva più fare lavori in serie e che, poi, non avrebbe amato così tanto il famoso posto fisso. È così che si è messo in gioco come artigiano creando una impresa che gli permettesse di creare arredamento, possibilmente fatto alla sua maniera, declinando le idee dei clienti in base alla sua creatività.

Ma le menti sempre attive come raramente si placano. Nel 2017 una nuova svolta. Un po’ la difficoltà di competere nel mondo del mobile, che comporta l’impiego di ingenti risorse economiche. Un po’ la paura di cadere nella frustrazione di un lavoro che vedeva sempre come troppo routinario, lo hanno portato a decidere di creare principalmente pezzi unici .È allora che sono nati i suoi Rebelles. Lampade, tavoli, tavolini, orologi, supporti per pc nati da vecchi pezzi di legno a cui, con le sue mani, dona una nuova vita, strappandoli ad un destino di inutilità se non addirittura dalle fiamme di qualche camino.

“Non mi è mai piaciuto lo spreco di legna. Quindi ho deciso di prendere legni alla fine del loro ciclo vitale, come ad esempio le travi antiche di vecchie case in demolizione o in ristrutturazione, e inserirli in un contesto diverso – spiega Antonello -. Oltre a recuperare pezzi considerati ormai di scarto, molti, ormai, mi vengono forniti direttamente dai clienti per riportarli a nuova vita, magari con un tocco di modernità”.

Un’idea che piano piano si sta mostrando vincente e che, in questo strano 2020, ha iniziato a prendere piede e a camminare lontano grazie, anche, al social marketing. Alcuni suoi pezzi, infatti, sono arrivati in Germania e in Belgio e presto un suo tavolo lascerà Pattada alla volta della Spagna.

“Il 2020 mi ha portato anche delle preziose collaborazioni – racconta il falegname dei vecchi legni -. Il forzato distanziamento sociale mi ha fatto sentire l’esigenza di prendere contatti con altri artigiani ed artisti sardi così da lavorare insieme”.

Collaborazioni lavorative che si sono trasformate, in diversi casi, in amicizie, facendogli raggiungere lo scopo di avviare sinergie che facessero sentire questa sua sua piccola comunità di artigiani più forte in un anno così difficile. Un’esperienza che, probabilmente, porterà Antonello a reinventarsi ancora una volta per dedicarsi a sculture e complementi di arredo che non abbiano più un’utilità pratica, ma siano fini a se stesse per la semplice voglia di portare ciò che per i più è ormai inutile ad abbellire le case dei suoi clienti.

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