A Sassari l’allarme dei disabili: “Difficile accedere ai servizi sanitari”

Le richieste delle associazioni dei disabili a Sassari.

In tempi di pandemia il mondo della disabilità sassarese si sente abbandonato. È diventato difficile accedere a visite specialistiche, a prestazioni riabilitative, rinnovare piani terapeutici, accedere ai contributi e così via. Per questo, unitamente a tante associazioni, è stata chiesta un’audizione urgente alla Commissione Disabilità del Comune di Sassari. A due settimane dall’invio di questa richiesta non abbiamo ancora ricevuto risposte. Ci dispiace che questa realtà, che sta soffrendo un disagio aggiuntivo, non venga per niente presa in considerazione.

Nelle scorse settimane si sono riunite insieme sette sigle: A.I.Vi.P.S. Ets Paraparesi spastica, AMAS Onlus Sardegna – Associazione Malattia Alzheimer Sardegna, AFARP – Associazione familiari per la riforma psichiatrica, U.F.Ha – Unione Famiglie Handicappati, UILDM – Unione italiana lotta alla distrofia muscolare sezione Sassari “AndreaCau” OdV,  ANPA aps – Associazione nazionale per l’autismo e UICI aps – Sezione di Sassari.

Dall’incontro sono emerse diverse criticità legate al modo in cui sono cambiati i servizi nei confronti dei cittadini con disabilità. “Non avendo avuto alcuna risposta dalla Commissione disabilità – commentano le associazioni – si chiede con forza al sindaco di Sassari e ai dirigenti dell’Ats di ascoltare le associazioni per trovare insieme le soluzioni più opportune. Dall’azienda sanitaria ci si aspetta che vengano messe in campo tutte le azioni utili per aiutare chi vive nel disagio a superare questa fase difficile. Si auspica inoltre che le comunicazioni seguano un percorso istituzionale e non passino solo o principalmente attraverso i social. In conclusione, si richiede una programmazione del piano vaccinale per persone con disabilità, che sono persone fragili, con patologie croniche invalidanti e progressive. Dato lo stretto rapporto con i caregiver, la loro vaccinazione deve essere contestuale”.

“Sarebbe per altro necessario che gli accompagnatori possano accedere alle strutture sanitarie in caso di ricovero dei propri cari con gravi patologie invalidanti come ad esempio decadimento cognitivo (Alzheimer) così come accade in altre realtà della penisola. Inoltre il settore è allarmato per la disfunzionalità dell’accesso ai servizi erogati dai CSM e per il destino riservato alle Comunità dedicate ai pazienti psichiatrici, Mandorli e Ginestre, attualmente ospitate nei locali di Rizzeddu”, concludono. 

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