I resti dell’antico Castello Aragonese, sede nel 1500 dell’Inquisizione

Il Castello Aragonese di Sassari.

Situato sotto la piazza che da esso prende il nome, il Castello Aragonese rappresenta uno dei monumenti più importanti della città di Sassari. Costruito nel 1330 dagli aragonesi dopo la loro conquista dell’isola, per lungo tempo è stato sede dell’Inquisizione in Sardegna durante il 1500 e fu utilizzato come caserma da parte dell’esercito regio nei secoli successivi.

La struttura era di forma trapezoidale con cinque torri agli angoli e una posta all’ingresso. Era presente un fossato profondo 9 metri con dei piloni di ferro, con lo scopo di uccidere chi, provando ad entrare nella struttura, ci cadeva dentro. Vi fu poi l’aggiunta di un barbacane con delle bocche di fuoco che servivano agli archibugi per un’ulteriore difesa (oggi dalle bocche di fuoco è visibile la piazza).

Il castello fu abbattuto nel 1877, per fare spazio ad altre strutture come la caserma della Brigata Sassari, ma anche e soprattutto per cancellare le tracce di dominazione straniera in territorio sardo.

Nel 2008 è stato riportato alla luce parte di esso, oggi lo si può vedere sotto i propri piedi, attraverso una vetrata situata in Piazza Castello, per l’appunto, che prende il nome dalla fortezza. È visitabile dai turisti in alcuni giorni della settimana. All’interno delle stanze ancora accessibili sono ancora visibili i disegni dei prigionieri detenuti all’interno delle mura nel periodo dell’Inquisizione.

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